Sei per la pace - Sei per mille 

Dibattito e organizzazione

Sono importanti questi riferimenti:

DECRETO LEGISLATIVO 6 marzo 2017, n. 4

Art. 2 Istituzione del servizio civile universale e finalita' 1.

E' istituito il servizio civile universale finalizzato, ai sensi degli articoli 52, primo comma e 11 della Costituzione, alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all'educazione, alla pace tra i popoli, nonche' alla promozione dei valori fondativi della Repubblica, anche con riferimento agli articoli 2 e 4, secondo comma, della Costituzione.

Sul sito del governo, qui

https://www.politichegiovanili.gov.it/dipartimento/organizzazione/ufficio-per-il-servizio-civile-universale/

si legge:

L'Ufficio per il servizio civile universale definisce le modalità di svolgimento del servizio civile universale quale strumento finalizzato alla difesa non armata e non violenta della Patria, all'educazione, alla pace tra i popoli, nonché ai valori fondativi della Repubblica, valorizzando il ruolo di politica attiva giovanile del Paese.

Quindi è l'Ufficio per il Servizio Civile (Contatti: 0667796871 e-mail: scu@serviziocivile.it) la struttura cui dobbiamo cercare di girare i fondi dell'Opzione fiscale, se intendiamo con essa finanziare l'alternativa alla difesa armata.

Reti promotrici manifestazione 5 novembre

1. Rete italiana pace e disarmo

2. Campagna Sbilanciamoci

3. #StopTheWarNow

4. AOI -Cooperazione e Solidarietà Internazionale

5. Solidarietà e Cooperazione - CIPSI

6. CINI, Coordinamento Italiano Ngo Internazionali

7. LINK 2007

8. Forum Terzo Settore

9. La Gabbianella - coordinamento nazionale per il sostegno a distanza

10. Rete Salute Welfare Territorio

Eventuale sintesi dell'appello di lancio

Si avverte, tra i promotori, la necessità di avere a disposizione un documento sintetico e chiaro negli obiettivi, le famose 10 righe per gli operatori della comunicazione ...

Altri punti da affrontare:

a-  La necessità di togliere punti divisivi o che si prestino a equivoci come quello che fa riferimento alla guerra in Ucraina e alla protezione civile. Tra l'altro il riferimento all'Ucraina potrebbe far pesare che la nostra campagna parta sulla scorta di quell'evento mentre prescinde e caso mai quel conflitto è stimolo per accelerare.

b . La richiesta di soprassedere, al momento, alla definizione di destinatari, modalità di versamento e questione del possibile contenzioso in attesa di concordare con la Rete Italiana Pace e Disarmo

PIU' DIFESA CON MENO ARMI 

La diminuzione delle spese militari e l'alternativa nonviolenta (11 maggio 2023)


Premessa

A sei mesi dal lancio della fase esplorativa di pre adesione alla proposta di "Sei per la pace, sei per mille" crediamo non possano più essere rimandate le decisioni anche per dare una risposta alle 500 persone che hanno aderito e alla trentina di associazioni.

La prospettiva può essere la chiusura oppure l'alternativa di una proposta per passare alla fase operativa che vi esponiamo di seguito.

Di fronte alla situazione sempre più drammatica a livello nazionale e internazionale (destinazione di miliardi in armi all'Ucraina, possibilità di usare il PNRR, appiattimento del PD sulle posizioni belliciste del governo, protrarsi della guerra, corsa al riarmo, sudditanza agli interessi USA, rischio di guerra globale e nucleare) non crediamo sia il momento di desistere ma di dimostrare resilienza e impegno proattivo.

Fa riflettere anche l'inopportuna intervista rilasciata a Repubblica da Vignarca, Valpiana e Bassoli in cui si sminuiva e denigrava la staffetta del 7 maggio di Santoro, oppure le posizioni della Rete contro il referendum di Mattei.

L'intervista rilasciata a un giornale di cui sono note le posizioni su armi e guerra in Ucraina fa solo il gioco di chi vuole rimarcare divisioni nell'ambito pacifista dando voce alla componente più moderata per tacitare invece quella più radicale e coerente.

Sicuramente non è buona cosa che qualcuno, anche se autorevole e rappresentativo di varie realtà associative, ritenga che la pace sia monopolio di un determinato soggetto, quasi una sorta di copyright. Al contrario dovrebbe esserci valorizzazione di tutte e iniziative dell'arcipelago pacifista.

Dato che non crediamo di essere solo "quattro amici al bar" penso sia opportuno moltiplicare le forze e procedere nel nostro progetto che può essere rafforzativo e non certo inteso come competitivo o divisivo.


La proposta

L'iniziativa "Sei per la pace? Sei per mille!" individua come ambito operativo l'aumento previsto delle spese militari per arrivare al 2% del PIL come richiesto dalla NATO. L'esigenza della NATO è incrementare le potenzialità di difesa dei singoli Paesi e dell'alleanza stessa ma questa esigenza si interseca con la particolarità della costituzione italiana per quanto afferma all'articolo 11 e con la specificità della legislazione nazionale che inserisce nel concetto di difesa anche attività che esulano dall'uso delle armi. Inoltre è già stato presente nella normativa l'istituto del Comitato di consulenza per la difesa civile, non armata e nonviolenta (Dpcm 18/02/2004)

Partendo da questi presupposti costituzionali e legislativi, tenendo presenti gli obiettivi della nostra campagna e anche il principio di gradualità proposto da Alex Langer negli anni ottanta "Con gli armamenti come con l'astinenza dalla droga pesante: una terapia scalare, cominci a fare dei passi indietro sulle armi e li fai anche se non c'è ancora nessuno dall'altra parte che li fa"

Si può quindi considerare come terreno di azione l'aumento delle spese militari che prevede di arrivare entro il 2028 al 2% del PIL con aumenti annuali dei finanziamenti. La proposta dovrebbe articolarsi in queste fasi articolate in un'azione nel perimetro politico parlamentare e una in quello della cittadinanza attiva.

1) Lettera ai gruppi parlamentari per richiedere una legge attraverso cui si destina il 20% degli aumenti annuali previsti nel 2024 alla organizzazione di una istituzione statale per la difesa civile, non armata e nonviolenta, con percentuale crescente del 20% all'anno fino ad arrivare al 100% nel 2028 quindi con un meccanismo a scalare delle dotazioni finanziare verso le forze armate previste dagli aumenti programmati.

Nel contempo si chiede di legiferare sulla facoltà dell'opzione fiscale del 6 per mille per la difesa nonviolenta o la difesa armata.

2) Versamento volontario a un apposito fondo da istituire su Banca Etica già dall'anno in corso del 6 per mille dell'imposta netta da parte dei cittadini. La somme raccolte sarebbero versate alla istituzione statale per la difesa civile, non armata e nonviolenta nel momento in cui fosse dotata di struttura organizzativa e capacità finanziaria, altrimenti sarebbero usate per finalità coerenti secondo quanto gli aderenti alla campagna sosterranno.

Fasi dell'iniziativa

Se si decidesse per la continuazione della campagna passando alla fase operativa si tratterà di inviare una lettera alle persone e alle associazioni che hanno fin qui aderito convocando un'assemblea per l'approvazione del passaggio alla fase operativa proposta. Questa è chiaramente la prima operazione da fare coerentemente con quanto previsto nell'appello.

Successivamente all'assemblea si dovrà aprire un conto, su istituto bancario non coinvolto in investimenti contrari allo spirito della campagna.

Si tratterà poi di lanciare la proposta sia attraverso al lettera ai gruppi parlamentari sia attraverso l'invito ai cittadini ad aderire alla parte riguardante il versamento volontario del 6 per mille.

Punti deboli e punti forti:

L'aspetto problematico come già rilevato può consistere rispetto al coinvolgimento largo dei cittadini la limitata forza organizzativa del nostro gruppo. Tuttavia abbiamo dalla nostra l'autorevolezza di una serie di persone riconosciute a livello nazionale e, puntando a un coinvolgimento più attivo di firmatari come Luigi Ciotti e Moni Ovadia finora rimasti un po' defilati, si potrebbe pensare a una serie di interventi di lancio fatta anche a livello dei singoli promotori su giornali, nel web, radio e tv. Inoltre abbiamo la possibilità di scrivere a singole associazioni dell'arcipelago pacifista e di interagire positivamente con nuove realtà come quella legata ai referendum di Mattei e la staffetta di Santoro. In ultimo c'è da considerare il fatto che mentre a novembre i contorni dell'iniziativa erano indefiniti per quanto riguarda la parte operativa, ora ci sarebbe una direzione chiara da seguire.

© 2022 coalizione disarmista nonviolenta - progetto L.D.U.
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia