Le sette magnifiche campagne per l'Europa della pace disarmata con la Natura

25.01.2024

Appello a una giornata di protesta - 7 febbraio - contro la conversione in legge del "decreto ombrello" (n. 200/2023) per l'invio delle armi al governo ucraino.

Abbiamo chiesto, come Disarmisti esigenti, per mercoledi 7 febbraio - dalle ore 15:00 fino a sera - Piazza della Rotonda a Roma (il Pantheon).Nella iniziativa abbiamo concordato la collaborazione con il Partito della Rifondazione Comunista (vedi riunione on line effettuata ieri sera, 5 febbraio).

Come sempre, il presidio sarà aperto a tutte le organizzazioni che vorranno intervenirvi, quale che sia la loro particolare visione (culturale, strategica e tattica) su come preparare la pace attraverso percorsi di pace.
Il motivo della manifestazione è, per il mezzo della nostra attività di informazione e di dialogo, segnalare all'opinione pubblica la distanza tra il Palazzo e il sentimento maggioritario di contrarietà del popolo italiano al riarmo del nostro Paese e al coinvolgimento nella guerra in Ucraina". 

Si tratta, in sostanza, di non voltare la testa e di protestare mentre si perfeziona, da parte del Parlamento, un crimine contro la Costituzione italiana: la definitiva conversione in legge, alla Camera dei deputati, dopo il voto del Senato del 24 gennaio 2024, del "decreto ombrello" che consente di inviare aiuti militari al governo Ucraino in guerra (anche per conto NATO) contro la Russia scavalcando le assemblee parlamentari con due modalità: 1) i pacchetti di armi spedite attraverso semplici atti amministrativi; 2) la segretezza dei materiali spediti, portati a conoscenza solo del COPASIR.
Per quanto riguarda la scadenza riguardante la Camera, abbiamo l'idea di presentarci in portineria a Montecitorio con una busta contenente trenta euro da consegnare al presidente Lorenzo Fontana. "Manca agli atti il prezzo che simbolicamente dovreste riscuotere, a suggello della infamia commessa, per il tradimento della costituzione nell'articolo 11. Al tempo stesso ringraziamo tutti quei deputati che non si sono prestati alla violazione del diritto anche in ossequio alla volontà attualmente maggioritaria dell'opinione pubblica che incarna il popolo italiano ".
Abbiamo comunque redatto una lettera indirizzata alle elette e agli eletti che verrà loro recapitata prima del voto. E' stato deciso di inserire nella lettera anche il punto della opposizione alla missione navale europea nel Mar Rosso.
Ci permettiamo di insistere sull'importanza del momento: ecco dove tutti i pacifisti degni di questa autodefinizione si dovrebbero unire, convergendo con spirito di cooperazione su di un obiettivo concreto. Quando le nostre istituzioni, che dovrebbero ripudiare la guerra, decidono in modo formale di continuare ad alimentare il fuoco di un conflitto armato vi è una assoluta necessità, un dovere della protesta, tanto più che si sta calpestando la volontà maggioritaria del popolo italiano. Bisognerebbe che ogni soggetto individuale e collettivo declinasse a suo modo, con una presenza fisica, il suo proprio striscione, dal messaggio convergente: non in mio nome, non in nome del popolo italiano, non in nome della costituzione!
Un coinvolgimento bellico rischiosissimo, che si aggiunge al confronto diretto che la NATO dice di voler preparare con la Russia (e per il quale esige che spendiamo almeno il 2% del PIL in spese militari) è quello della missione Aspides nel Mar Rosso, di cui l'Italia, per fresca richiesta UE, dovrà fornire l'Ammiraglio che la guiderà. Il piano, ufficialmente predisposto per garantire la sicurezza delle rotte commerciali transitanti da Suez (40% del nostro export), sarà approvato il 19 febbraio dai Ministri degli Esteri della UE

La Marina Militare sta addentrandosi in un contesto in cui gli Houthi sciiti aizzati dal regime iraniano lanciano missili contro le navi di Israele (e dei suoi alleati) mentre Stati Uniti ed UK rispondono con attacchi aerei in Yemen.

Non sarebbe allora il caso di anticipare i cortei previsti per il 23 o 24 febbraio al 17 febbraio? 

Anche su questo nuovo fronte aperto dalla corsa verso derive belliche sempre più critiche abbiamo comunque da organizzare risposte determinate e tempestive, da pacifisti coerenti.

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Nota bene. La domanda ce la siamo posta anche in una riunione pianificata su Zoom che abbiamo svolto in data 5 febbraio 2024 dalle ore 18:00 alle ore 20:00

Il punto dei Disarmisti esigenti sulle sette magnifiche campagne per l'Europa disarmata e pacifica


Attenzione e discussione particolare sulla seguente scadenza:


lancio nel 2° anniversario dell'invasione russa (22 febbraio) del crowdfunding per il ricorso al TAR del Lazio, con eccezione di incostituzionalità, sul dpcm per il nono pacchetto di armi a Kiev.La Lega Obiettori di coscienza si è già messa a disposizione per fare causa.

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Le 7 "magnifiche" campagne per un'Europa disarmata e in pace con la Natura
fondamentali per aprire un dialogo tra "popolo della pace" e "popolo" tout court e per inserirsi in un quadro strategico in cui l'Europa possa essere proposta come sogno positivo, capace di estinguere le alleanze militari (in prospettiva, sciogliamo la NATO!) e lavorare per le "sei D": la "dedollarizzazione", la denuclearizzazione, la decarbonizzazione, la decrescita economica e sociale delle disuguaglianze, la depatriarcalizzazione, la dedigitalizzazione antimonopolistica...


• 1) No armi no aiuti militari" nella guerra Ucraina.
• 2) Comitato per liberare Marwan Barghouti.
• 3) cessate il fuoco immediato e l'avvio contestuale di negoziati senza condizioni in Ucraina,
• 4 No all'aumento delle spese per la difesa (da tagliare subito di un terzo in conformità con la difesa difensiva costituzionale), un'altra difesa difensiva che ripudi la guerra è possibile
• 5) Object war. Sostegno al diritto alla obiezione di coscienza, alle diverse obiezioni di coscienza, obiezioni ovunque nel mondo.
• 6) Denuclearizzazione militare e civile. Contrasto dell'inquinamento da attività militare da inserire negli accordi di Parigi sul clima.
• 7) Cultura della pace nelle scuole e nelle Università contro la militarizzazione in atto della stessa formazione.

LA LETTERA DA INDIRIZZARE ALLE ELETTE E AGLI ELETTI NELLA CAMERA DEI DEPUTATI

care e cari eletti alla Camera dei deputati

stiamo manifestando stamattina per segnalare all'opinione pubblica la distanza tra il Palazzo e il sentimento maggioritario di contrarietà del popolo italiano al riarmo del nostro Paese e al coinvolgimento nella guerra in Ucraina".

Protestiamo mentre si perfeziona nell'Istituzione una scelta che riteniamo un crimine contro la Costituzione italiana: la definitiva conversione in legge, alla vostra Camera dei deputati, dopo il voto del Senato del 24 gennaio 2024, del "decreto ombrello" che consente di inviare aiuti militari al governo ucraino.

Un governo immerso completamente nella guerra contro la Russia, e difatti il decreto è incentrato sulla deroga alla legge 185/1990 che vieta di fornire armi, appunto, ai Paesi in guerra.

Il Parlamento, con questo decreto, viene scavalcato attraverso due modalità: 1) i pacchetti di armi spedite attraverso semplici atti amministrativi, i dpcm; 2) la segretezza dei materiali spediti, portati a conoscenza solo del COPASIR.

Ci permettiamo di insistere sull'importanza e la gravità del momento: ecco dove tutti i pacifisti degni di questa autodefinizione si dovrebbero unire, convergendo insieme su un obiettivo concreto. Siamo al secondo anniversario della guerra in oggetto, con centinaia di migliaia di morti militari, milioni i profughi in fuga ed un terzo del paese devastato. Proseguire significherebbe solo perseguire una "vittoria" che farebbe il deserto, distruggendo il bene che pretenderebbe di difendere. Senza contare le disastrose conseguenze economiche globali ed i pericoli di guerra nucleare!

Quando le nostre istituzioni, che, secondo l'art. 11 della Costituzione, dovrebbero ripudiare la guerra, decidono in modo formale di continuare ad alimentare il fuoco di un conflitto armato ad alta intensità, che da consistenti parti della stessa maggioranza governativa è ormai ritenuto una "inutile strage", vi è con evidenza una assoluta necessità, un dovere della protesta.

Vi è un obbligo di obiezione di coscienza, tanto più che si sta calpestando la volontà maggioritaria del popolo italiano, attestata da tutti i sondaggi effettuati. Bisognerebbe che ogni soggetto declinasse a suo modo la posizione comune: non in mio nome, non in nome del popolo italiano, non in nome della Costituzione!

Noi vi proponiamo di bocciare in aula con il voto il decreto 200/2023 che reitera la possibilità introdotta dal governo Draghi di inviare armi all'Ucraina.

Attraverso questa decisione può avere slancio e possibilità la soluzione politica e non militare della guerra: si potrebbero avviare processi e percorsi di costruzione di condizioni di sicurezza e democrazia per l'Europa intera.

E segnaliamo anche ai deputati che, in caso il decreto passasse, ci sarebbero possibilità di sollevare la eccezione di incostituzionalità per violazione dei poteri del Parlamento, sia direttamente contro la norma, sia appoggiando un ricorso al TAR del Lazio che la Lega obiettori di coscienza, soggetto associativo statutariamente interessato alla pace, sta predisponendo contro il prossimo dpcm da esso abilitato.

Le istituzioni italiane ed europee possono scegliere la via del disarmo e della pace ed è questo che vi chiediamo, con preoccupazione e determinazione, di fare: oggi, innanzitutto; e con eventuali scelte concrete che possano ribaltare gli errori di oggi.

Alfonso Navarra, Ennio Cabiddu, Cosimo Forleo - Antonella Nappi 

Disarmisti esigenti (www.disarmistiesigenti.org)

Maurizio Acerbo Giovanni Russo Spena  - Partito della Rifondazione Comunista

Gentili redazioni

Disarmisti esigenti & partners (Per la scuola della Repubblica), vi invitiamo a resocontare sulla conferenza stampa che abbiamo indetto, giovedì 25 gennaio a Roma, presso il CESV di via Liberiana, 17, dalle ore 11:00 alle ore 12:30. TEMA: Le magnifiche 7 campagne per un'Europa che promuova la pace disarmata con la Natura.

L'iniziativa giunge dopo la protesta contro l'approvazione parlamentare del "decreto ombrello" per gli aiuti militari all'Ucraina.

Esso è passato ai voti al Senato il 24 gennaio ed ora è da calendizzare i primi di febbraio alla Camera, dove aspettiamo la sua conversione per tutto il 2024.

Abbiamo organizzato per il 23 gennaio il presidio - convergente di diverse posizioni - in piazza del Pantheon (di cui all'immagine sotto riportata) con il seguente scopo: interloquire e premere sulle forze politiche che intendono presentarsi alle elezioni europee.

La speranza della pace smilitarizzata, attraverso la fuoriuscita dalle guerre in corso, nella nostra proposta, dovrebbe essere al centro del futuro del mondo; e gli europei, istituzioni, Stati e società civile, potrebbero contribuire a vivificarla e concretizzarla.

Sono intervenuti di persona: Alfonso Navarra – coordinatore dei Disarmisti esigenti (cell. 340-0736871) / Ennio Cabiddu - sulle obiezioni di coscienza / Cosimo Forleo – Per la Scuola della Repubblica / Patrizia Sterpetti, WILPF Italia, Giorgio Pagano, ERA.

Abbiamo avuto contributi video o scritti di:

Giuseppe Paschetto - tra i responsabili pace del Movimento Cinque Stelle, Biella

Antonella Nappi - sociologa, femminista per la pace

Daniele Barbi - comitato antinucleare di Treviri (Germania)

Luigi Mosca, scienziato, già direttore del Laboratorio sotterraneo di Modane (Francia)

Nella conferenza stampa è stato presentato un appello rivolto agli operatori professionali dell'informazione: analogamente a quello che fanno con il cd decreto bavaglio sulle informazioni, dovrebbero chiedere a Mattarella di non firmare la conversione del decreto ombrello sulle armi. A parere dei proponenti, non è possibile che i cittadini USA siano informati dettagliatamente in modo persino pignolo su qualità e costi degli armamenti mentre in Italia tutto è secretato scavalcando il Parlamento con il COPASIR!

Verranno annunciate iniziative legali che la LOC, tra le organizzazioni della coalizione dei Disarmisti esigenti, intende intraprendere in proposito: per cominciare, un ricorso al TAR con eccezione di incostituzionalità su un dpcm di aiuti militari al governo ucraino.

Le 7 "magnifiche" campagne per un'Europa disarmata e in pace con la Natura

fondamentali per aprire un dialogo tra "popolo della pace" e "popolo" tout court e per inserirsi in un quadro strategico in cui l'Europa possa essere proposta come sogno positivo, capace di estinguere le alleanze militari e lavorare per la "dedollarizzazione".

• 1) No armi no aiuti militari" nella guerra Ucraina.

• 2) Comitato per liberare Marwan Barghouti.

• 3) cessate il fuoco immediato e l'avvio contestuale di negoziati senza condizioni in Ucraina,

• 4 No all'aumento delle spese per la difesa (da tagliare subito di un terzo in conformità con la difesa difensiva costituzionale), un'altra difesa difensiva che ripudi la guerra è possibile

• 5) Object war. Sostegno al diritto alla obiezione di coscienza, alle diverse obiezioni di coscienza, obiezioni ovunque nel mondo.

• 6) Denuclearizzazione militare e civile. Contrasto dell'inquinamento da attività militare da inserire negli accordi di Parigi sul clima.

• 7) Cultura della pace nelle scuole e nelle Università contro la militarizzazione in atto della stessa formazione.

In aggiunta, emerse dagli interventi:

1) ricorso al TAR con eccezione di incostituzionalità sui dpcm per le armi al governo ucraino

2) opposizione all'imperialismo linguistico dell'inglese.


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