Patto governo Meloni - PD sulle armi a Kiev

30.11.2022

Ucraina, sull'invio di armi approvata la mozione della maggioranza | Conte: "Il governo ci metta la faccia"


Nostro commento: teniamo presente che nella discussione parlamentare sulla guerra in Ucraina manca del tutto l'attore principale: il popolo italiano, realtà che va distinta dal "popolo della pace" mobilitatosi il 5 novembre. Questo perché, nei momenti decisivi e decisionali, nessuno si fa interprete della voce inascoltata della maggioranza popolare, meno che mai i pacifisti abituati da anni ad esprimere sé stessi in manifestazioni festaiole e folkloristiche dal valore politico nullo, quale quello di una scampagnata. Fatta eccezione per la delega a rappresentare il "tema" nei livelli istituzionali data di fatto dai manifestanti agli organizzatori che predispongono l'occasione (ormai le occasioni) per "mettersi la coscienza in pace sulla pace".

Redazione Tgcom24 h 14:20


Sull'invio di armi all'Ucraina, dalla Camera è arrivato il via libera alla mozione della maggioranza. Il testo, che contiene anche l'ok a proseguire con i rifornimenti a Kiev, è stato votato anche dall'opposizione. Sono state approvate anche le mozioni di Pd e Italia Viva-Azione mentre è stata respinta quella presentata da Verdi e Sinistra Italiana (con 4 voti favorevoli, 246 contrari e 1 astenuto), dopo che aveva già ricevuto lo stop un documento del M5s (con 46 voti favorevoli, 193 contrari e 75 astenuti). "Se il governo vuole perorare una linea guerrafondaia armi a oltranza e zero negoziati venga in Aula a dirlo, a metterci la faccia davanti agli italiani e a far votare il Parlamento", ha commentato il leader del Movimento Giuseppe Conte.

Proseguire con il sostegno a Kiev - Nel documento, mozione della maggioranza, approvato si parla dell'impegno a "proseguire senza riserve l'attività di sostegno, economico e militare, a Kiev e al popolo ucraino, in continuità con le azioni intraprese e i provvedimenti adottati dall'esecutivo guidato da Mario Draghi, anche mediante l'invio di nuovi equipaggiamenti bellici, tenendo opportunamente informato il Parlamento sulle decisioni che si intenderanno assumere".


Stop armi a Kiev, la mozione di Verdi e Sinistra: "Evitare escalation, o conseguenze drammatiche

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Verdi e Sinistra presentano una mozione per chiedere lo stop all'invio di armi in Ucraina. Lo sforzo diplomatico, si legge, è "l'unica strada possibile per la fine della guerra, per interrompere ulteriori escalation e allargamenti del conflitto e per allontanare scenari drammatici per la sicurezza globale".

A cura di Annalisa Girardi - 28 NOVEMBRE 2022

Stop all'invio di armi in Ucraina, serve un cambio di strategia per spingere i negoziati di pace. È quanto affermano in una nota alcuni parlamentari dell'alleanza Verdi e Sinistra, tra cui anche i leader Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, che tornano a chiedere meno armi e più diplomazia. Una mozione che arriva appena prima delle critiche al metodo del governo, che ha chiesto la proroga del via libera per l'invio di armi in Ucraina in un emendamento dei relatori al decreto Calabria.

La premessa della mozione, ad ogni modo, è chiara: "Bisogna ribadire la ferma condanna dell'aggressione russa in Ucraina che si pone in palese violazione del diritto internazionale e che ha aperto uno scenario angosciante di insicurezza globale", si legge nel testo della mozione. Che sottolinea poi il drammatico bilancio che sta pagando la popolazione civile, vittima di bombardamenti e violenza, o costretta ad abbandonare la propria terra.

La situazione che si prefigura sottolineano Verdi e Sinistra, è quella di una guerra di logoramento "destinata a protrarsi sul lungo periodo prolungando e aumentando così il carico di morte, distruzione e sofferenza". Vengono poi citate fonti militari statunitense, secondo cui è inverosimile che Kiev riesca a respingere completamente le truppe russe: insomma, una soluzione militare al conflitto non è immaginabile, per come stanno le cose, ragion per cui il continuo invio di armi non fa che aumentare il livello del conflitto, senza spingere realmente verso la risoluzione.

Infatti, si sottolinea nella mozione, si erano inizialmente inviate armi in Ucraina per permettere a Kiev di difendersi e anche per assicurare migliori condizioni negoziali: "Va però rilevato con estrema preoccupazione l'assenza di qualsiasi percorso negoziale o persino l'individuazione di condizioni concrete e realistiche in cui tale negoziato possa aver luogo. Si osserva invece la debolezza se non l'inesistenza di un ruolo diplomatico da parte dell'Italia e dell'Unione Europea, rispetto alla quale emerge la necessità di una netta inversione di rotta".

La soluzione, continuano Verdi e Sinistra, non può che essere quella di un cambio di strategia "finalizzato a rendere prioritaria la via negoziale per la ricerca della pace e la fine del conflitto". Infatti, proseguono, serve la consapevolezza del fatto che lo sforza negoziale e diplomatico, seppur complesso e difficoltoso, "appresenti l'unica strada possibile per la fine della guerra, per interrompere ulteriori escalation e allargamenti del conflitto e per allontanare scenari drammatici per la sicurezza globale". Si chiede quindi una conferenza di pace dove le Nazioni Unite siano protagoniste, così come l'Unione europea: l'assenza di una forte iniziativa europea finora ha infatti ceduto lo spazio ad altri attori (nella mozione si cita la Turchia), che non sempre dimostrano tra gli interessi primari quello di tutela della democrazia e dei diritti umani.

Verdi e Sinistra puntano poi il dito contro la continua corsa al riarmo e al "scellerato aumento delle spese militari". E ancora: "Si considera questo un pericoloso fattore di instabilità ed una minaccia alla sicurezza globale. È invece necessario lavorare per strutturare percorsi di disarmo, in particolare le armi nucleari. Sebbene il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) rappresenti ancora oggi un riferimento imprescindibile, i progressi compiuti per quanto riguarda l'obiettivo di disarmo sono ancora molto limitati e i tentativi di conseguire l'universalizzazione del trattato non sono riusciti. Occorre quindi lavorare per un avanzamento significativo che porti allo smantellamento almeno dei missili a lungo e medio raggio in Europa e nella Russia occidentale e una adesione formale ed effettiva anche al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw)".

La mozione conclude ricordando la manifestazione del 5 novembre per la pace, per chiedere un cessate il fuoco e l'avvio di un negoziato di pace. E, infine, le richieste al governo:

cambiare strategia e approccio, dando priorità alla costruzione di un processo di pace attraverso i negoziati

promuovere le attività dei corpi civili di pace

lavorare per una conferenza per la pace guidata dall'Onu

interrompere l'invio di armi, stanziando invece risorse su aiuti umanitari e ricostruzione

informare il Parlamento sulla natura e la quantità delle armi fornite a Kiev

estendere l'applicazione della protezione temporanea europea a tutti coloro che fuggono dalle guerre, non solo agli ucraini.

Non è l'unica mozione presentata per chiedere lo stop alle armi. Anche il Movimento Cinque Stelle ne aveva presentata una chiedendo al governo di coinvolgere il Parlamento e di operarsi per la fine dell'escalation militare.


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