Obiezione alle spese militari 2023: Guida pratica (provvisoriamente valida anche per il 2024)

23.05.2023

CAMPAGNA OSM DPN 2023 (2024)

Campagna Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare non violenta

Movimenti promotori: Lega Obiettori di Coscienza ( L.O.C.) Lega Disarmo Unilaterale (L.D.U.) - Disarmisti Esigenti – WILPF Italia

Aderiscono al 16 giugno 2023 (in colore rosso le conferme attese per rinnovo impegno) : Coord. "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico; Kronos Pro Natura, Comunità delle Piagge (Firenze); Comitato per la denuclearizzazione del Golfo di Trieste; Un Ponte per….., Mondo senza guerre e senza violenza; Casa per la Pace Milano, Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale (CDMPI), Odissea

Il gesto di obiezione per il 2023 è effettuabile fino al 30 novembre

Ultima notizia:  SEI PER MILLE PER LA PACE - EMENDAMENTO DEL M5S   

Il M5S, intervenendo alla Camera per correggere la riforma fiscale della maggioranza governativa, tra gli oltre 100 emendamenti alla delega fiscale ha inserito anche la proposta di un 6 per mille Irpef per la pace, ovvero l'introduzione per i contribuenti della possibilità di destinare il 6 per mille Irpef, nella loro dichiarazione dei redditi, ai Corpi civili di pace. Si tratta di quella struttura interna alla Protezione civile che svolge azioni di pace nelle aree di conflitto e a rischio conflitto e nelle aree di emergenza ambientale.

Lo ha comunicato in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera.

Fonte: (RADIOCOR) 26-05-23 13:06:11 (0325) 5 NNNN<


GUIDA PRATICA (scaricabile sopra al file che apre la pagina)

COSTRUIAMO PACE E DISARMO CON LA NONVIOLENZA 

Per informazioni sulla campagna :

Centro Nazionale Campagna O.S.M. x D.P.N. c/o Lega Obiettori di Coscienza (L.O.C.) - Via M. Pichi 1 - 20143 MILANO Tel. 02/58101226 - email locosm1972@libero.it – oppure coordinamentodisarmisti@gmail.com

cell.340-0736871 whatsapp 391.14.85.130 –-

SE HAI DETTO NO

Alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli (art. 11 Costituzione Italiana);

alla ricerca, alla produzione, al commercio e all'accumulo di armi;

all'aumento costante delle spese militari e dei bilanci militari nel mondo e in Italia

al modello di difesa armato che è arrivato a pagare militari professionisti, veri e propri mercenari della guerra da impiegare al di fuori dei confini nazionali nelle cosiddette "missioni militari di pace" (il cui vero obiettivo è tutelare e rafforzare gli interessi di potenza ed economici dominanti)

all'intreccio tra minaccia nucleare e minaccia climatica per perseguire un modello economico strutturalmente pacifico in armonia con la Natura per mezzo della giustizia ambientale e sociale

SE VUOI DIRE SI

Al cambiamento, attraverso il transarmo, del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento.

Ad una riduzione delle spese militari partendo da quelle incostituzionali

All'approvazione di una legge per l'opzione fiscale con la possibilità di finanziare la pace perseguita con mezzi di pace anziché la guerra.

Alla Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) che:

difende le relazioni sociali libere presenti su un territorio; mantiene i diritti umani, sociali ed economici per tutta la popolazione; organizza un sistema istituzionale per fare tutto ciò con la nonviolenza.

DICHIARA LA TUA OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI (E NUCLEARI)

SCEGLI LA DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA 

La DPN La DPN ha acquisito le basi giuridiche per la creazione di istituzioni, modelli ed esperienze alternative alla difesa militare. Esiste in materia un'ampia letteratura internazionale con studi e ricerche di valore giuridico e scientifico. La DPN cresce e si sperimenta anche nelle pratiche di lotte territoriali che possono rappresentare esperienze di difesa popolare di base.

La sperimentazione attuale può portare con azioni civili non armate e nonviolente alla nascita dei Corpi Civili di Pace. Alcuni esempi si possono ritrovare nelle PBI (Peace Brigades International), i Volontari di Pace in Medio Oriente, i Caschi Bianchi, e le forme di cooperazione decentrata su progetti di difesa dei diritti umani e di ecosviluppo solidale.

Storicamente la DPN ha sperimentazioni autorevoli come quelle di Gandhi in India, dei numerosi casi di resistenza nonviolenta contro l'occupazione nazifascista, delle lotte contro la repressione nei paesi del blocco sovietico senza ricorrere alle armi, dei movimenti di opposizione agli euromissili, delle lotte contro le servitù e le basi militari (alcuni esempi: Larzac in Francia, le Murge in Puglia ……)..

Le basi giuridiche della tua obiezione in Italia

Art. 11 Costituzione Italiana; Sentenza Corte Costituzionale 164/1985 ;

Legge 230/1998; Legge 64/2001; D.P.C.M. 18.02.2004; Sentenza Corte

Costituzionale 228/2004 ; Documento del UNSC del 30 gennaio 2006.

CHI PUO' ADERIRE ALLA CAMPAGNA

Può dichiararsi Obiettore/Obiettrice qualsiasi persona maggiorenne, (anche senza reddito) che vuole aderire per proprie convinzioni ben meditate e profondamente sentite ad una riduzione delle spese militari in Italia ed impegnarsi per la costruzione di un modello di difesa nonviolento e non armato.

. MODALITA' DI ADESIONE

· Si compila LA DICHIARAZIONE DI OBIEZIONE - OSM (vedi TESTO sotto riportato)

· Si effettuano uno o più versamenti

· Si spedisce la dichiarazione al PresidentedellaRepubblica

(anche al capo del governo e ai presidenti sia del Senato che della Camera)

e al Centro Coord. Naz. OSM x DPN. email : locosm1972@libero.it

La disobbedienza civile

Nota bene: chi, trovandosi a debito, in sede di dichiarazione dei redditi, intende obiettare facendo disobbedienza civile (cioè, sottraendo somme effettive) deve segnalarlo sulla dichiarazione dei redditi.

OBIETTIVI GENERALI DELLA CAMPAGNA OSM

·1) A livello politico-istitizionale: legge per l'opzione fiscale, ovvero la possibilità di ogni cittadino di devolvere la parte delle tasse pagate allo Stato per il militare, per un modello di difesa non armato e nonviolento. 

 2) La costituzione di un Ministero per la Pace. Segnaliamo, quale momento intermedio, tra la migliore applicazione della normativa conquistata e il Minpax, l'iniziativa di "UN'ALTRA DIFESA E' POSSIBILE", anticipata da SEI PER LA PACE SEI PER MILLE.. 

3) Denuclearizzazione militare e civile, a partire dalla proibizione ONU delle armi nucleari 

4) La valorizzazione delle iniziative per la Pace, il disarmo, la difesa dei diritti umani e l'ecosviluppo solidale svolte dai gruppi locali  

OBBIETTIVI INTERNI DELLA CAMPAGNA OSM

Potenziamento del Centro di documentazione Nazionale, costituzione di un gruppo di avvocati di sostegno tecnico, creazione di una Fondazione

Co m e  e f f e t t u a r e  u n  v e r s a m e n t o

A) Fondo per la PACE utilizzato per gli obiettivi della campagna Osm per la Dpn per le guide e per il centro di documentazione "Mille libri per la Pace. Conto corrente postale n.13382205, intestato a L.O.C. Lega Obiettori di Coscienza Via M. Pichi, 1 -20143 Milano specificare nella causale"Campagna OSM-DPN"- 2022

o tramite bonifico IBAN IT39L0760101600000013382205

c/c banco posta intestato a Lega Obiettori di Coscienza L.O.C.

Via M. Pichi, 1 - 20143 Milano

B) Fermiamo il Fuoco Atomico soggetto costituente dei Disarmisti esigenti. Versamento sempre su conto intestato LOC, specificando nella causale disamo atomico e denuclearizzazione

C) iniziativa locale di resistenza a condizioni e/o strutture militariste

D) SEI PER LA PACE SEI PER MILLE  (siamo in attesa della decisione sulla partenza della Campagna)

E) allo studio: solidarietà agli alluvionati (sul conto corrente istituzione la della Regione Emilia-Romagna

Dove informarsi

Centro Nazionale Campagna O.S.M. x D.P.N. c/o Lega Obiettori di Coscienza (L.O.C.) - Via M. Pichi 1 - 20143 MILANO Tel. 02/58101226 - email locosm1972@libero.it –

cell.340-0736871 whatsapp 391.14.85.130

DISOBBEDIENZA CIVILE

Al momento del pagamento delle proprie imposte l'obiettore può scegliere di trattenere una parte delle tasse dovute. Questo atto è illegale: l'obiettore commette un gesto di disobbedienza civile.

L'obiettore, che non è un evasore, rende pubblica questa scelta con l'invio della dichiarazione di obiezione anche all'Agenzia delle entrate .

E' una scelta possibile solo per alcune persone, in base alla loro situazione fiscale: lo può fare solo chi deve presentare il mod. 730 o l'Unico (quindi non il solo Cud) ed è a debito.

Es.: sono debitore di 1000 Euro di tasse, scelgo di obiettare 30 Euro: assieme al mio Caf preparo il mod. Unico, dove c'è scritto che devo pagare 1000 Euro, poi vado in banca/posta e pago solo 970

Euro (=1000 - 30) di tasse e quindi faccio un versamento di 30 Euro a una realtà pro-pace.

Non importa tanto la cifra obiettata: la campagna potrà incidere se ci saranno 'granellini di sabbia nell'ingranaggio' persone anche non in gran numero ma disposte a protestare senza arrendersi a questa ingiustizia.

Chi sceglie la strada della disobbedienza civile, dopo alcuni anni, subisce delle conseguenze/ricatti :

· preavvisocartaceo di obbligo al pagamento;

· fermo amministrativo dell'automobile operato dall'esattoria ('agenzia di recupero crediti');

· prelievo forzoso dei soldi dallo stipendio (max il 20% ogni mese)

· Ipoteca su immobili di proprietà. Tutti questi fatti sono possibili occasioni di sensibilizzazione e di richiesta di attestazioni di solidarietà. Il pignoramento di beni, molto praticato dalle esattorie in passato, è oggi una strada residuale.

Chi sceglie la disobbedienza civile è bene che si confronti e si coordini con altri obiettori che hanno percorso questa strada, per ulteriori informazioni, consigli, incoraggiamenti... Info: Andrea Mazzi tel 348-2612771

Se si obietta una cifra inferiore ai 12 Euro  le istituzioni non se ne curano e non c'è alcuna conseguenza.

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DICHIARAZIONE DI OBIEZIONE ALLE SPESE MILITARI PER LA DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA

  • Al Presidente della Repubblica, Palazzo del Quirinale, 00187 Roma - Piazza del Quirinale - Tel. 06.46991; Fax 06.46993125 Ind. internet: www.quirinale.it
  • Al Centro Coord. Naz. Camp. OSM-DPN

c/o LOC via M. Pichi 1/E20143 Mi tel . 02.58101226 e: locosm1972@libero.it

Il/La Sottoscritto/a

nato/a a , il , residente a

in via con

nata/o a il tel.

e-mail

eventuale organizzazione di riferimento

DICHIARA

di essere Obiettore/Obiettrice di Coscienza alle Spese Militari, di condividere le finalità della Campagna di Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta, e di aver provveduto a versare:

o A) la somma di € al Fondo per la Pace "Campagna OSM-DPN 2022"

(causale) sul conto corrente postale n. 13382205, intestato alla Lega Obiettori di Coscienza L.O.C. - Via M. Pichi,

1 - 20143 Milano, a sostegno e promozione degli obiettivi (opzione fiscale,riduzione spese militari e DPN), e delle spese organizzative della Campagna. Per chi aderisce alla Campagna senza reddito la somma versata è da considerarsi partecipazione alla campagna.

Settore d'interesse: odisarmo atomico ocentro documentazione o fondazione oopzione fiscale oministero della pace

o B) la somma di € a favore di Disarmisti esigenti (causale: disarmo atomico e denuclearizzazione)

o C) la somma di € a favore di Progetto iniziativa locale (in quanto impegnato in azioni dirette non armate, nonviolente e per la pace) __________________________________________________________

(Altre modalità da sottoporre a decisione: 1) SEI PER LA PACE, SEI PER MILLE; 2) SOLIDARIETA' ALLUVIONATI)

Per chi fa disobbedienza civile:Il/La sottoscritto/a dichiara di effettuare un atto di disobbedienza civile:

detrae la somma di € dall'imposta della dichiarazione dei redditi versandola al Presidente della Repubblica per iniziative di pace per esercitare il proprio diritto ad un modello di difesa non armato e nonviolento.

autorizzononautorizzoil centro di raccolta a rendere pubblica la mia adesione alla campagna OSM. In conformità al D.Lgs 30 giugno 2003 n. 196 sulla tutela dei dati personali (Legge sulla Privacy)

Data, Firma

Altra Firma

Allega o Incolla la fotocopia del versamento effettuato sul retro della dichiarazione

ORA SEGUONO DUE MODALITA' AGGIUNTIVE IN DISCUSSIONE PER PRATICARE L'OSM

Volantino OSM: pro alluvionati non pro carri armati!

BASTA GUERRE! SE NON VOGLIAMO FINIRE FRITTI O ANNEGATI FACCIAMO LA PACE CON LA NATURA!

Il riscaldamento globale e la malagestione del territorio non perdonano. L'alluvione di questo maggio ha avuto l'effetto di un terremoto ed ha messo in grave difficoltà l'Emilia-Romagna. Registriamo, al momento, 14 morti, decine di migliaia di evacuati, 14 fiumi esondati, pericolo di frane rovinose: ecco l'effetto doloroso di un fenomeno estremo, la pioggia concentrata, costituente la nuova normalità del nostro Pianeta. Questa nostra Terra la stiamo intossicando con i combustibili fossili. Ma anche con tutto l'inquinamento prodotto dalle attività militari e dalle guerre: distruzione comporta contaminazione!

PAGARE PER LA SOLIDARIETA' AGLI ALLUVIONATI, NON PER RIFORNIRE DI ARMI CHI SI AMMAZZA (E AL CONTEMPO DEVASTA IL PIANETA, CIOE' TUTTI NOI)!

Noi cittadini comuni possiamo darci subito da fare per aiutare le vittime, per risanare il territorio, per avviare la conversione ecologica che decarbonizzi secondo le decisioni dell'accordo di Parigi sul clima globale. Possiamo decidere, dal basso, di pagare per la solidarietà con la gente che soffre anziché, per la guerra. Se ci pensiamo bene, riarmo e guerra che aggrediscono l'ambiente, oltre che gli uomini, sono perseguiti dal governo in carica, nel solco dei precedenti, contro la nostra Costituzione:  è il portato delle scelte di bilancio statale con il bilancio della difesa verso il 2% del PIL finanziate dalle imposte e dalle tasse che paghiamo. In particolare, la guerra sul territorio ucraino tra Russia e NATO, che noi foraggiamo cospicuamente, costituisce un potente motore dell'aggressione all'ecosistema globale.

DICHIARIAMO LA NOSTRA OBIEZIONE ALLE SPESE DI GUERRA ED ESIGIAMO IN ALTERNATIVA GIUSTIZIA SOCIALE ED AMBIENTALE PER LA PACE

La nostra proposta di nuova campagna (più precisamente: di una modalità aggiuntiva entro la campagna in corso) ci sembra chiara: unire, aggiungendo una particolare modalità simbolica di obiezione fiscale, la protesta disarmista e pacifista alla istanza ecologica e di solidarietà verso una popolazione ed un territorio vicini, dove abbiamo amici e conoscenti, forse anche parenti.

Concretamente proponiamo ai cittadini, che condividono il nostro sentimento pacifista e di compartecipazione umana, di versare una somma X sul conto corrente che ha ufficialmente aperto la Regione Emilia-Romagna utilizzando queste coordinate bancarie: Iban: IT69G0200802435000104428964 Causale: 'Alluvione Emilia-Romagna'. Per donare dall'estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0. Il conto corrente è intestato all'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell'Emilia-Romagna. Ma chiediamo anche di scrivere per chiedere il rimborso di questa somma X da quanto si deve pagare per l'IRPEF

Per dare senso politico al tutto, una lettera va allo stesso tempo indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e ai presidenti dei due rami del parlamento. Copia carbone al centro coordinatore della Campagna OSM. In questa lettera il sottoscrittore si dichiara obiettore/obiettrice alle spese militari, avendo provveduto a versare al Fondo Alluvione Emilia-Romagna; e a chiedere il rimborso di tale somma, da stornare innanzitutto dal capitolo armi inviate all'esercito ucraino. La lettera deve esprimere la contrarietà alla preparazione delle guerre e alle guerre combattute; in particolare, all'aiuto militare della guerra in Ucraina, che rischia di unificare quella che Papa Francesco ha definito "guerra mondiale a pezzi".

COSTRUIAMO IL SUPERAMENTO DEL SISTEMA MILITARE E L'ALTERNATIVA DELLA DIFESA NONVIOLENTA

Noi promotori della Campagna OSM-DPN consideriamo la concreta difesa del nostro territorio e della coesione e qualità sociale ivi stabilita parte di una alternativa al modello di difesa armato e nuclearizzato in ambito NATO cui ci opponiamo da anni e che invitiamo a sostituire quanto prima con un transarmo verso la difesa popolare nonviolenta. UNISCITI A NOI per una lotta di lunga durata!

SEI PER LA PACE SEI PER MILLE 

Proposta operativa di Giuseppe Paschetto (sotto riportato l'appello originario della proposta di nuova campagna per l'opzione fiscale)

Più difesa con meno armi 

La diminuzione delle spese militari e l'alternativa nonviolenta 

Link alla riunione del 6 giugno alle ore 18:00: https://meet.jit.si/seipermille 

 Premessa 

La prospettiva internazionale e interna dovrebbe essere quella di avere un contingente di forze armate solo all'ONU per interventi di carattere eccezionale, una difesa comune europea basata su corpi civili di pace e una struttura di difesa italiana in cui trovi sempre più spazio la difesa civile, non armata e nonviolenta. 

La proposta L'iniziativa "Sei per la pace? Sei per mille!" individua come ambito operativo l'aumento previsto delle spese militari per arrivare al 2% del PIL come richiesto dalla NATO. L'esigenza della NATO è incrementare le potenzialità di difesa dei singoli Paesi e dell'alleanza stessa ma questa esigenza si interseca con la particolarità della costituzione italiana per quanto afferma all'articolo 11 e con la specificità della legislazione nazionale che inserisce nel concetto di difesa anche attività che esulano dall'uso delle armi. Inoltre è già stato presente nella normativa l'istituto del Comitato di consulenza per la difesa civile, non armata e nonviolenta (Dpcm 18/02/2004) 

Partendo da questi presupposti costituzionali e legislativi, tenendo presenti gli obiettivi della nostra campagna e anche il principio di gradualità proposto da Alex Langer negli anni ottanta "Con gli armamenti come con l'astinenza dalla droga pesante: un terapia scalare, cominci a fare dei passi indietro sulle armi e li fai anche se non c'è ancora nessuno dall'altra parte che li fa" 

Si può quindi considerare come terreno di azione l'aumento delle spese militari che prevede di arrivare entro il 2028 al 2% del PIL con aumenti annuali dei finanziamenti. 

La proposta dovrebbe articolarsi con un'azione nel perimetro politico parlamentare e una in quello della cittadinanza attiva. 1) Lettera ai gruppi parlamentari per richiedere una legge per l'utilizzo integrale degli aumenti previsti per portare l'impegno finanziario al 2% del PIL alla difesa civile, non armata e nonviolenta. Nel contempo si chiederà di legiferare sulla facoltà dell'opzione fiscale del 6 per mille per la difesa nonviolenta o la difesa armata. 2) Versamento volontario a un apposito fondo su Banca Etica già dall'anno in corso del 6 per mille dell'imposta netta da parte dei cittadini. Le somme raccolte sarebbero versate alla istituzione statale per la difesa civile, non armata e nonviolenta nel momento in cui fosse dotata di struttura organizzativa e capacità finanziaria, altrimenti sarebbero usate per finalità coerenti secondo quanto gli aderenti alla campagna sosterranno. Chi si troverà nella condizione di farlo potrà anche scegliere a tal proposito l'obiezione fiscale sul 6 per mille dell'imposta netta. 

 Fasi dell'iniziativa 

Se si decidesse per la continuazione della campagna passando alla fase operativa si tratterà di inviare una lettera alle persone e alle associazioni che hanno fin qui aderito convocando un'assemblea per l'approvazione del passaggio alla fase operativa proposta. Questa è chiaramente la prima operazione da fare coerentemente con quanto previsto nell'appello. Successivamente all'assemblea si dovrà aprire un conto, su banca Etica. Si tratterà poi di lanciare la proposta sia attraverso al lettera ai gruppi parlamentari sia attraverso l'invito ai cittadini ad aderire alla parte riguardante il versamento volontario del 6 per mille.

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QUI DI SEGUITO L'APPELLO ORIGINARIO DEL NOVEMBRE 2022

Campagna: Sei per la Pace, Sei per Mille

Campagna di cittadinanza attiva per pace e disarmo

L'alternativa della difesa popolare nonviolenta

E' venuta l'ora di manifestare concretamente la nostra contrarietà alla politica degli armamenti anche attraverso la via fiscale in modo da sottrarre risorse all'apparato militare. Nel 1991, dopo la prima guerra del Golfo, 10.000 cittadini praticarono l'obiezione fiscale alle spese militari. Ora proponiamo una nuova forma di mobilitazione finalizzata al tempo stesso a ridurre le spese militari e a spingere verso una nuova forma di difesa civile non armata e nonviolenta. Una formulazione tra l'altro già presente nella legislazione italiana allorché nel 1998 la legge 230 istituì l'Ufficio nazionale per il servizio civile, anche col compito di "predisporre forme di ricerca e sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta". In questi anni, tramite la Campagna "Un'altra difesa è possibile", varie organizzazioni hanno presentato una proposta di legge per l'"Istituzione del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta" , che tra l'altro prevede la possibilità per i contribuenti di esprimere la propria preferenza per la difesa non armata, destinando al previsto Dipartimento il sei per mille della propria imposta IRPEF.

La pace non può aspettare

La nostra vuole essere una risposta concreta ad una situazione di crisi.
La risposta data dall'Occidente all'aggressione russa all'Ucraina si sta rivelando profondamente sbagliata e pericolosa. L'invio di armi all'Ucraina da parte della NATO, di fatto parte belligerante della guerra ibrida in atto, sta contribuendo solo al prolungamento della scia di morte e distruzione del Paese. Nello stesso tempo la corsa al riarmo degli USA e dei Paesi europei, unitamente allo schieramento di truppe ai confini orientali europei, costituisce un pericolo mortale per la pace del mondo. E mentre le popolazioni europee si trovano in una crisi energetica ed economica senza precedenti, si fa sempre più concreto il rischio del disastro nucleare.
Nonostante i sondaggi dimostrino che i cittadini italiani siano contrari alla risoluzione dei conflitti per mezzo delle armi, il governo prosegue lungo la pericolosa strada imboccata, violando di fatto l'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.
Altrettanto grave è la prospettiva di aumentare le spese militari al 2% del Pil, perché ogni euro speso in armi è un euro in meno per i bisogni dell'umanità. I nostri veri nemici sono la povertà, la disoccupazione, il degrado scolastico, la malasanità, la crisi climatica, il degrado ambientale, l'evasione fiscale. Le risorse che forniamo allo stato devono servire per risolvere questi problemi non per alimentare i conflitti tra gli Stati e le fabbriche d'armi.

L'opzione fiscale come forma di pressione

Per manifestare la nostra contrarietà alle armi, proponiamo di agire come se l'opzione fiscale fosse già realtà, versando il 6 per mille dell'imposta IRPEF per la difesa civile non armata e nonviolenta. Per questo chiamiamo la nostra campagna "Sei per la pace, sei per mille". Una scelta che proponiamo di accompagnare con l'attuazione di ogni altra iniziativa individuale e collettiva utile ad indurre Governo e Parlamento ad intraprendere politiche di disarmo e di rafforzamento della difesa civile non armata e non violenta, compresa l'istituzione di un Ministero per la Pace.

Aderisci subito

Mentre si stanno definendo i dettagli tecnici della campagna, invitiamo tutti coloro che la condividono, a dare subito la propria adesione compilando l'apposito modulo:
- come persona
- come associazione

I proponenti

Padre Alex Zanotelli - missionario comboniano, direttore di Mosaico di Pace
Don Luigi Ciotti – Gruppo Abele
Moni Ovadia – scrittore e attore
Don Alessandro Santoro – Comunità delle Piagge
Francuccio Gesualdi – Centro Nuovo Modello di Sviluppo
Rocco Artifoni – Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo
Costanza Bartolini- Luci di Resistenza
Luciano Benini – M.I.R. Movimento Internazionale della Riconciliazione
Dino Biggio – curatore degli scritti di Arturo Paoli
Don Ettore Cannavera – Comunità La Collina, Cagliari
Elena Cola
Alex Corlazzoli – maestro, giornalista e scrittore
Andrea De Lotto – maestro, Milano
Giorgio Fogliano
Federica Fratini – Mondo senza guerre e senza violenza
Fausto Giordani- Pax Christi
Roberto Mancini – docente Università di Macerata
Don Mario Marchiori – parroco di Cossato, Una Chiesa a più voci
Edoardo Martinelli – allievo di don Milani e coautore di Lettera a una professoressa
Gianmaria Mello Rella – Assoc. Scuola Aperta
Giampiero Monaca – Bimbisvegli Asti
Paolo Mottana – docente Università Milano Bicocca
Alfonso Navarra – Disarmisti Esigenti
Paola Nicolini – docente Università di Macerata
Anna Paschero – ex Assessore Bilancio comuni Rivoli e Chieri
Giuseppe Paschetto – già assessore alla pace e DPN del Comune di Cossato
Enrico Peyretti – Centro Sereno Regis, Torino
Lorenzo Porta – Centro documentazione per la nonviolenza e i diritti umani
Marco Rolando – neuropsichiatra infantile, Torino
Angelica Romano – Un ponte per
Sergio Scaramal – ex sindaco di Cossato e presidente provincia di Biella
Patrizia Sterpetti – WILPF Italia
Matteo Viviano – Comitato Genovese Scuola e Costituzione

L'obiezione di coscienza al servizio militare si può fare anche oggi

Un invito dalla Caritas di Piacenza (estratti da PIACENZA SERA)

Anche oggi è possibile fare la dichiarazione di obiezione di coscienza. Diciamolo ai nostri figli, e comunque ai ragazzi e alle ragazze che conosciamo, perché il servizio militare non è abolito ma soltanto sospeso e potrebbero essere richiamati. Per questo è ancora oggi importante dichiararsi formalmente obiettori di coscienza, con una lettera firmata. La dichiarazione d'intenti non va presa sotto gamba, è un impegno di vita: è doveroso provare a costruire la pace.

Da rimarcare che, pur in assenza dell'obbligo, ancora oggi è possibile svolgere il servizio civile volontario, che tuttavia sta vivendo un periodo di "sofferenza.

La scelta dell'obiezione di coscienza all'inizio comportava il pagamento di un prezzo, i primi obiettori andavano in carcere. Era una scelta di vita, tale da segnare il passaggio da giovani ad adulti, che ha avuto importanti ripercussioni sulle persone che svolsero il servizio, sulle loro carriere professionali. Andrebbe rilanciato ed "aggiustato" proprio il servizio civile nella forma attuale, perché c'è un po' di fatica sulle adesioni al servizio civile dei giovani di oggi che dobbiamo evidenziare. 

Paradossalmente oggi che ci sono molte più disponibilità di posti per il servizio civile volontario rispetto a quando era obbligatorio, abbiamo meno adesioni in generale. I candidati sono meno dei posti disponibili e questo vale per tutti gli enti convenzionati. E tuttavia c'è un fil rouge che lega i vecchi obiettori di coscienza e gli attuali volontari del servizio civile.

La legge sull'obiezione di coscienza è datata 1972, – è stato ricordato – i primi obiettori della Caritas iniziarono nel '78-'79 dopo che venne stipulata la convenzione. A fare da spartiacque per l'impiego dei giovani nella Caritas ci fu il terremoto in Friuli del '76, che segnò la nascita del volontariato moderno, nella quale si innesta l'esperienza dell'obiezione di coscienza. La prima legge sull'obiezione era sostanzialmente "punitiva" perché imponeva un periodo di impiego di 20 mesi, di otto superiore alla naja, poi nell'89 grazie all'intervento della Corte Costituzionale venne corretta e l'obiezione di coscienza equiparata ai 12 mesi del militare. Nel 2003 è venuto meno l'obbligo con una nuova legge (del 2001) che ha introdotto il servizio civile volontario, con la presenza della componente femminile e anche ai giovani stranieri. Ogni anno gli enti convenzionati offrono una serie di posti per il servizio volontario.

Per la Caritas quello dell'obiezione di coscienza è sempre stata un momento snodo, considerata una risorsa formativa fondamentale, perché quegli stessi valori che furono alla base della scelta di tanti ex giovani per la pace, sono una chiave anche per leggere questo particolare e difficile momento storico, rispetto al conflitto in Ucraina che ci sta mettendo in discussione. Allora possiamo sottolineare che questo è il nostro modo per costruire una civiltà della pace, facendo scelte critiche e di valore, capace di mettersi in gioco. 

 

SPECIALE DICHIARAZIONE DEI REDDITI

DA L'AVVENIRE DEL 31 MAGGIO 2023

Per la presentazione c'è tempo fino al 30 novembre, ma prima devono essere versate le imposte, cioè entro il 30 giugno o, al costo di una piccola maggiorazione, entro il 30 luglio   

Daniele Cirioli


E' tempo di bilanci con il Fisco. Entro la fine di giugno, infatti, i cittadini devono fare i conti e, di conseguenza, pagare quanto dovuto a titolo di tasse e contributi sui redditi guadagnati l'anno scorso, nonché versare l'acconto di tasse per quest'anno. Il termine di pagamento, come di consueto, è fissato al 30 giugno; invece, per presentare la dichiarazione dei redditi, il bilancio vero e proprio di costi-e-ricavi, c'è tempo fino al 30 novembre. In realtà, anche per pagare può esserci un mese in più, entro il 30 luglio, ma al prezzo di un interesse dello 0,4 per cento delle tasse da versare. Come sempre, per dichiarare i redditi sono disponibili due modelli, anche nella versione precompilata dall'Agenzia delle Entrate: il modello Redditi e il Modello 730 (Inserto su Avvenire del 17 maggio). La scelta per l'uno o per l'altro modello non è sempre libera, ma dipende dai redditi che bisogna dichiarare e dalla propria situazione soggettiva, se cioè si è lavoratore dipendente, pensionato, professionista o impresa.

Chi è obbligato a presentare la dichiarazione. 

Sono obbligati a presentare una dichiarazione dei redditi tutti i contribuenti che: – hanno conseguito redditi nel corrso dell'anno 2022 e non rientrano nei casi di esonero; – sono stati obbligati nel corso dell'anno 2022 alla tenuta delle scritture contabili, cosa che in genere spetta ai titolari di partita IVA, anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito. Più in dettaglio, sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi: – i lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati (Certificazione Unica 2023 o CU/2023), nel caso in cui l'imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute subite; – i lavoratori dipendenti che direttamente dall'Inps o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrono le condizioni di esonero; – i lavoratori dipendenti a cui il sostituto d'imposta ha riconosciuto deduzioni dal reddito e/o detrazioni d'imposta non spettanti in tutto o in parte (anche se in possesso di una sola CU/2023); – i lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d'acconto (per esempio colf, badanti, autisti e altri addetti alla casa); – i contribuenti che hanno conseguito redditi sui quali l'imposta si applica separatamente (ad esclusione di quelli che non devono essere indicati nella dichiarazione – come le indennità di fine rapporto ed equipollenti, gli emolumenti arretrati, le indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche se percepiti in qualità di eredi – quando sono erogati da soggetti che hanno l'obbligo di effettuare le ritenute alla fonte); – i lavoratori dipendenti e/o percettori di redditi a questi assimilati i ai quali non sono state trattenute o non sono state trattenute nella misura dovuta le addizionali comunale e regionale all'Irpef. In tal caso l'obbligo sussiste solo se l'importo dovuto per ciascuna addizionale supera euro 10,33; – i contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare a imposta sostitutiva (vanno indicati nei quadri RT e RM). Vale la pena evidenziare che, anche se non c'è obbligo, il cittadino può comunque presentare la dichiarazione dei redditi per far valere eventuali  oneri sostenuti o deduzioni o detrazioni non attribuite o attribuite in misura inferiore a quella spettante oppure per chiedere il rimborso di eccedenze d'imposta derivanti dalla dichiarazione presentata nel 2022 o da acconti versati nello stesso anno. 

 Attenzione ai termini. 

È questo il primo consiglio per chi si accinge a fare la dichiarazione con il modello Redditi. È vero che c'è tempo per presentare il modello, ossia fino al 30 novembre 2023, ma molto prima devono essere versate le imposte, cioè entro il 30 giugno o, al costo di una piccola maggiorazione, entro il 30 luglio. Ne deriva, di conseguenza, che entro tali date occorre necessariamente aver completato la dichiarazione dei redditi per capire se e quanto si deve pagare al Fisco. 

Il modello precompilato

L'Agenzia delle entrate, da alcuni anni, mette a disposizione dei cittadini la dichiarazione dei redditi precompilata, sia nella forma del Modello 730 e sia del Modello Redditi. Si tratta di una vera e propria dichiarazione, già fatta dall'Agenzia, in cui sono già inseriti i dati su redditi, ritenute, versamenti e numerose spese detraibili  o deducibili. In tal caso, al contribuente resta solo di verificare se i dati inseriti sono corretti e, a seconda dei casi, può: – accettare la dichiarazione senza fare modifiche (questo è possibile solo se sceglie il modello 730); – rettificare i dati non corretti; – integrare la dichiarazione per inserire, per esempio, altre spese deducibili o detraibili che non sono presenti; – infine, inviare la dichiarazione direttamente all'Agenzia delle entrate. I coniugi possono presentare la dichiarazione precompilata in forma congiunta, direttamente tramite l'applicazione, a condizione che ci siano i requisiti richiesti per la presentazione del modello 730 in forma congiunta. 

 Un'avvertenza importante. 

Attenzione: nelle dichiarazioni precompilate non sono state inserite le informazioni che l'Agenzia delle Entrate ritiene incomplete oppure incoerenti. Può accadere, per esempio, che dall'anagrafe tributaria risulti l'atto di acquisto di un fabbricato di cui però l'amministrazione finanziaria non sia a conoscenza ancora della destinazione (concesso in comodato, tenuto a disposizione, ecc.); oppure che gli interessi passivi per il mutuo comunicati dalla banca siano d'importo superiore a quelli indicati nella dichiarazione dell'anno precedente (di norma, accade il contrario). Questi dati sono comunque riportati in un prospetto riepilogativo, in modo da poter essere verificati ed eventualmente inseriti in dichiarazione da parte del contribuente

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DA SAPERE

FARSI AIUTARE NELL'ACCESSO AI SERVIZI ONLINE 

Per l'accesso ai servizi online dell'Agenzia delle Entrate, tra cui la dichiarazione precompilata, il cittadino può farsi aiutare da una persona di sua fiducia; a tal fine, può richiedere la sua abilitazione (cioè l'abilitazione di una "persona di sua fiducia"). Quest'ultima, una volta che ha ricevuto l'abilitazione, può accedere all'area riservata con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns e, successivamente, scegliere se operare per proprio conto oppure nell'interesse della persona che lo ha abilitato. Ogni cittadino può designare una sola "persona di fiducia". Tutti i cittadini possono essere designati quale "persona di fiducia" da non più di tre persone. La procedura di richiesta e di abilitazione di una "persona di fiducia", notevolmente semplificata negli ultimi anni, è presente sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate. L'abilitazione ha validità fino al 31 dicembre dell'anno indicato dall'interessato nell'istanza. In ogni caso, il termine non può essere superiore al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l'abilitazione è attivata. Se non è indicato alcun termine, l'abilitazione scade il 31 dicembre dell'anno in cui è attivata. Ad esempio la persona abilitata il 2 maggio 2023, nel caso in cui non sia stata indicata alcuna data di scadenza dal cittadino, è autorizzata a operare nell'interesse del cittadino fino al 31 dicembre 2023. Il cittadino che intenda ampliare il periodo dell'abilitazione può indicare in modo esplicito di autorizzare la persona di fiducia, al più, fino al 31 dicembre 2025. 

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LE NOVITA' . SEMPRE PIU' DATI SONO STATI INSERITI E ADESSO SI PUO' ANNULLARE L'INVIO

Un aspetto spesso trascurato è quello dell'obbligo di conservazione dei documenti utilizzati. Quelli di quest'anno vanno archiviati fino al 2028

IL modello Redditi è composto da tre fascicoli: – Fascicolo 1 (obbligatorio per tutti i contribuenti); – Fascicolo 2 che contiene i quadri per dichiarare i contributi previdenziali e assistenziali e gli altri redditi da parte dei contribuenti non obbligati alla tenuta delle scritture contabili, i quadri RW (investimenti all'estero) e AC (amministratori di condominio); le istruzioni per la compilazione della dichiarazione riservata ai soggetti non residenti; – Fascicolo 3 che contiene i quadri necessari per dichiarare gli altri redditi da parte dei contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. I contribuenti che hanno percepito nell'anno 2022 solo redditi di lavoro dipendente, terreni o fabbricati, compilano soltanto il Fascicolo 1. Esempio: lavoratore dipendente che possiede anche redditi di fabbricati, utilizza, oltre al frontespizio, anche il quadro RC, per indicare il reddito di lavoro dipendente; il quadro RB, per indicare il reddito di fabbricati e i quadri RN e RV per il calcolo dell'Irpef e delle addizionali regionale e comunale. I titolari di partita Iva (professionisti, imprese) devono compilare il Fascicolo 1 e gli eventuali quadri aggiuntivi contenuti nei Fascicoli 2 e 3. 

 I nuovi dati che si trovano nella precompilata. 

Anno dopo anno, l'Agenzia delle Entrate ha arricchito il bagaglio di dati e informazioni che  ò precompilare nelle dichiarazioni dei redditi e che vanno ad aggiungersi a quelli già considerati negli scorsi anni. In quelle di quest'anno, tra l'altro, sono stati inseriti: – le spese sostenute per i corsi statali post diploma di "Alta formazione e specializzazione artistica e musicale" e i relativi rimborsi; – i canoni di locazione per gli alloggi adibiti ad abitazione principale e le spese per i canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede; – le spese per intermediazione immobiliare sostenute per l'acquisto dell'immobile da adibire ad abitazione principale (per i contratti di compravendita di immobili per i quali sono state richieste le agevolazioni "prima casa"); – il credito d'imposta a favore delle persone fisiche che nel 2022 hanno sostenuto spese per lo svolgimento di Attività fisica adattata (Afa); – il credito d'imposta per i depuratori d'acqua e la riduzione del consumo di plastica (il cosiddetto "Bonus acqua potabile").

Adesso si può annullare il modello già inviato.

.Un'interessante novità prevista da quest'anno è la possibilità di annullare anche il modello Redditi delle persone fisiche. Altre semplificazioni sono state introdotte nelle procedure che consentono al contribuente di richiedere l'abilitazione di una persona di sua fiducia ad accedere alla propria dichiarazione precompilata. Sono state individuate modalità più agevoli per la presentazione del modulo di abilitazione che può essere effettuata direttamente dall'interessato, oltre che via Pec o presso gli uffici territoriali, anche attraverso una specifica funzionalità web o tramite il servizio online di videochiamata.

Conservare la documentazione

Un aspetto spesso trascurato è quello dell'obbligo di conservazione dei documenti utilizzati per la dichiarazione dei redditi. E invece esiste un preciso obbligo in merito. Infatti, i contribuenti sono tenuti a conservare tutta la documentazione concernente i redditi, le ritenute, gli oneri, le spese, deduzioni, ecc., esposti nella dichiarazione Redditi 2023 fino al 31 dicembre 2028, termine entro il quale l'Agenzia delle Entrate ha facoltà di richiederla. Se il contribuente, a seguito di richiesta dell'Agenzia, non è in grado di esibirla, applica una sanzione amministrativa. (Daniele Cirioli)

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TASSE, COME CALCOLARE GLI ACCONTI (DI DANIELE CIRIOLI)

Il saldo risultante dalla dichiarazione Redditi dell'anno 2022 e il primo acconto per il corrente anno vanno versati entro il 30 giugno Le imposte da pagare si arrotondano all'unità di euro. I versamenti non vanno effettuati se l'importo dovuto, per ciascuna imposta, non supera i 12 euro

Il risultato della dichiarazione dei redditi è la quantificazione delle tasse dovute. Il risultato può essere a favore (un "credito") o a sfavore (un "debito") del cittadino, perché il pagamento è organizzato in tre scadenze: primo acconto, secondo acconto e, infine, saldo. Primo e secondo acconto sono versati durante l'anno al quale le tasse si riferiscono. Esempio: gli acconti relativi all'anno 2022, per il quale si presenta adesso la dichiarazione dei redditi, sono stati versati (o dovevano essere versati) durante lo stesso anno 2022. Il saldo, invece, viene versato durante l'anno seguente a quello al quale si riferisce e la dichiarazione dei redditi è proprio il momento in cui è fatto il bilancio dei propri redditi, delle tasse da versare e degli acconti già versati: la differenza, come si accennava, può essere a favore (un "credito") o a sfavore (un "debito") del cittadino. Riassumendo, l'impegno di quest'anno riguarda il "calcolo" (con la dichiarazione dei redditi) e il "versamento del saldo" delle tasse risultanti dovute per l'anno 2022, nonché il calcolo e il "versamento degli acconti" sui redditi del corrente anno 2023 (il cui saldo andrà pagato nell'estate del prossimo anno 2024). Vediamo le scadenze: il saldo risultante dalla dichiarazione Redditi dell'anno 2022 e il primo acconto per il corrente anno 2023 vanno versati entro il 30 giugno. È possibile ritardare di un mese il pagamento, senza correre rischi di sanzioni, ma con il versamento aggiuntivo di una maggiorazione che è pari allo 0,40%: in tal caso, il versamento del saldo e del primo acconto, entrambi maggiorati dello 0,40%, deve avvenire tra il 1° e il 30 luglio. Il secondo acconto per i redditi dell'anno corrente 2023 va versato nel mese di novembre 2023. Saldo e primo acconto possono essere versati anche a rate (per un numero massimo di sei rate, a scelta del contribuente, aggiungendo l'interesse dovuto); il secondo acconto necessariamente in unica soluzione. I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo. Attenzione. Le imposte da pagare si arrotondano all'unità di euro. I versamenti NON vanno effettuati se l'importo dovuto, per ciascuna imposta, non supera i 12 euro. Allo stesso modo, entro quel limite, i   crediti non vengono rimborsati, né possono essere usati in compensazione. Le imposte derivanti dalla dichiarazione vanno arrotondate all'unità di euro.

Quando e quanto versare in acconto.

Come capire se l'acconto delle tasse è dovuto o meno? E, se dovuto, come calcolare l'importo? Per rispondere a queste domande va controllato il rigo RN34 ("Differenza") del quadro RN del modello Redditi o, se è stata barrata la colonna 1 del rigo RN61 (relativa a "Casi particolari"), l'importo della colonna 4 dello stesso rigo RN61 "Differenza ricalcolata"). A questo punto si può procedere a verificare se è dovuto l'acconto (che, si ricorda, si versa in due appuntamenti: primo e secondo acconto): – se l'importo indicato non supera 52 euro (esattamente 51,65 euro), non si paga acconto; – se l'importo indicato supera a 52 euro (esattamente 51,65 euro) l'acconto è dovuto nella misura del 100% dell'importo (differenza) indicato. Se l'acconto è dovuto, si passa a verificare in quante rate: entrambe o soltanto la seconda. In particolare, l'acconto deve essere versato: – in unica soluzione entro il 30 novembre 2023, se l'importo è inferiore a 257,52 euro; – in due rate ("primo" e "secondo" acconto), se l'importo è pari o superiore a 257,52 euro: il primo acconto sarà in misura del 40% e andrà versato entro il 30 giugno 2023 ovvero, con maggiorazione dello 0,40%, tra il 1° e il 30 luglio 2023, potendola versare anche in forma dilazionata; il secondo acconto, nella restante misura del 60%, entro il 30 novembre 2023. Gli acconti così calcolati sono modificabili negli importi? La risposta è negativa, a eccezione di un solo caso: qualora per la dichiarazione dei redditi dell'anno corrente (2023), da presentare il prossimo anno, si prevede di dover pagare un'imposta inferiore perché, ad esempio, si sono sostenuti o si sa di dover sostenere degli oneri deducibili o delle spese detraibili d'importo rilevante oppure perché si ritiene di realizzare un reddito complessivo più basso (per esempio nella malaugurata sorte di perdere un posto di lavoro). In questo caso, dunque, è possibile calcolare gli acconti sulla base di una minore imposta (c.d. "metodo previsionale").


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