OBIEZIONE PREVENTIVA AL RIPRISTINO DELLA LEVA    Sviluppi della iniziativa del M.I.R. che diffida il Ministero della difesa (luglio 2024)

26.07.2024

(A cura di redazione) La risposta a una comunicazione di diffida formale del MIR dell'8 luglio 2024 è una nota a firma del PREVMIL (Andrea Fannini, vicedirettore generale) e sostiene che tutto quanto contestato dalla organizzazione nonviolenta per il tramite del presidente nazionale Ermete Ferraro (e responsabile della sezione di Napoli) non sarebbe applicabile allo stato attuale, ma soltanto nel caso di un ripristino d'urgenza del servizio di leva, a causa di crisi internazionali coinvolgenti l'Italia.

La diffida del MIR di Napoli dell'8 luglio al Ministero della Difesa riguardava le attività informative dovute ai giovani interessati riguardanti i loro diritti e i loro doveri nell'eventualità di un ripristino del servizio militare obbligatorio

Ferraro osserva a tale risposta ministeriale, giudicata burocratica e insoddisfacente: "Così i giovani potranno essere informati sui loro diritti solo quando sarà troppo tardi, sotto procedure abbreviate proprio per l'emergenza..."

Il MIR di Napoli sta presentando alla Magistratura un esposto-denuncia sulla situazione.

Per info e contatti: CONTATTI Ermete Ferraro, MIR – 349 3414190 – ermeteferraro(at)gmail.com – mirnapoli(at)virgilio.it

Il PREVMIL informa, in questa sua nota del 22 luglio 2024, che dopo la sospensione del servizio militare obbligatorio sono state sospese anche le attività dei consigli di leva e quelle degli uffici di leva. Ai sensi del COM (Codice dell'Ordinamento Militare) il ripristino della leva abbisogna di un decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Secondo questa interpretazione del PREVMIL, gli unici adempimenti formali oggi esistenti in materia, in vista dell'eventuale ripristino della leva, sono la formazione delle liste di leva da parte dei Sindaci, che li devono trasmettere all'ufficio preposto del MinDifesa (appunto il citato PREVMIL - ndr).

Nulla pertanto viene fatto, né può venire fatto, in relazione alla chiamata alla leva, per il quale mancherebbe il presupposto giuridico fondamentale.

Per contatti con il PREVMIL: viale dell'Esercito 186 - 00143 Roma - tel. 06/ 469137003 - email prevmil(at)postacert.difesa.it

Quello che, per noi Disarmisti esigenti, emerge a prima vista, e su cui occorerranno opportuni approfondimenti, ed opportuni interventi giuridici, è la separazione operata nella pratica dalla burocrazia ministeriale tra liste di leva, non più compilate tenendo conto della categoria degli obiettori, e liste degli obiettori in servizio civile. E' come se fosse dato per scontato che la difesa della patria sia appannaggio esclusivo del personale organizzato dall'esercito professionale. Il servizio civile sarebbe altra cosa, non c'entrerebbe con questo compito. Ma questa assunzione implicita della pratica amministrativa non è una interpretazione - anche inconscia - ammessa dalla Corte costituzionale e dalla legge. Se l'Amministrazione è fuori binario rispetto alla legge, diventa necessario agire per riportarla in riga. Questo ovviamente se si ritiene che vi siano spazi positivi di conquista nonviolenta nella legge, per quanto stravolta nella sua applicazione. Altra cosa è se si sta pensando, con motivazioni che vanno spiegate, a un più uno, a non attuare bene la normativa che c'è, ma a proporre per legge di iniziativa popolare una futuribile "altra difesa possibile", peraltro concretizzata burocraticamente solo da un dipartimento speciale...

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RIFERIMENTI GIURIDICI ESSENZIALI 



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