Incontro online del 27 giugno 2023: siamo antiguerra quindi antiarmi e antiNATO

26.06.2023

https://disarmistiobiettori.webnode.it/l/incontro27giugnoantiguerraquindiantiarmiantinato/

SIAMO CONTRO LA GUERRA E QUINDI CONTRO L'INVIO DI ARMI AI BELLIGERANTI.

E PER SCIOGLIERE LE ALLEANZE MILITARI

I Disarmisti esigenti ti stanno invitando a una riunione pianificata in Zoom.

Martedì 27 giugno - dalle ore 18:00

Entra nella riunione in Zoom

https://us06web.zoom.us/j/83316323959?pwd=dTVreXJLQXFzdVNrTUp0aVpZUzdJUT09

ID riunione: 833 1632 3959

Passcode: 1

Trova il tuo numero locale: https://us06web.zoom.us/u/kcGqI9KwFL

GLI ANTIGUERRA NON DIMENTICHINO LA NATO. GLI ANTINATO NON DIMENTICHINO LA GUERRA.

IL GENIO DEL CONFLITTO ARMATO, LIBERATO DALLA BOTTIGLIA, VA RICHIUSO SUBITO DENTRO. 

SERVE L'AZIONE CONGIUNTA DELLA DIPLOMAZIA POPOLARE E DELLA MOBILITAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA

Gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina sono stati caratterizzati dalla grave crisi in Russia provocata dalla ribellione armata, rientrata per una "mediazione bielorussa", del gruppo mercenario Wagner, che ha marciato verso la capitale Mosca, minacciando un colpo di Stato. E' il rischio del genio della guerra quando viene tirato fuori dalla bottiglia: può dare vita ad eventi destabilizzanti che rischiano di mettere fuori controllo le armi nucleari implicate. 

La "deterrenza" tanto agognata nella logica della potenza è, ribaltando la definizione ufficiale della NATO, da considerare comunque la "suprema garanzia di insicurezza". Il rischio di una disseminazione "atomica" oggi colpisce la Russia, squassata da contraddizioni interne al regime; ma qualsiasi potenza nucleare, compresi gli USA, è vulnerabile rispetto ai conflitti interni. L'ex presidente Trump è stato incriminato per i documenti classificati portati nella sua villa privata a Mar-a-Lago (perfino carte sulle capacità nucleari non solo dell'America ma anche di Paesi stranieri) ed ha ispirato un assalto al Congresso USA (6 gennaio 2021) che ha per molti aspetti il profumo della insurrezione di Prigozhin. Donald Trump è stato accusato da una commissione di inchiesta della Camera USA di quattro reati: incitamento all'insurrezione, ostruzione di un atto ufficiale del Congresso, cospirazione per defraudare lo Stato americano, e anche un complotto fatto di dichiarazioni false e pressioni affinché i testimoni mentissero su quanto era accaduto.

Il conflitto in Ucraina, per usare una metafora, è oggi una grave crisi cardiaca del sistema delle relazioni internazionali; ma qualsiasi conflitto ha potenzialità per innescare escalation incontrollate capaci di condurre al collasso della civilizzazione umana.

L'antidoto a tutto ciò è semplice a dirsi ma ovviamente più difficile a farsi: occorre espellere la guerra dalla Storia, come prospettato dallo Statuto dell'ONU, cominciando con l'eliminare la "deterrenza", già indicata come illegale dal Trattato di proibizione delle armi nucleari.

Nel frattempo la miccia accesa nella santabarbara ucraina va spenta ed al risultato può contribuire solo un movimento ecopacifista indipendente nella visione, nella strategia e nei mezzi: un movimento che si proponga come "defibrillatore politico" per il conflitto in corso in Europa, che - lo sottolineiamo - può unificare la "guerra mondiale a pezzetti" (copyright Papa Francesco).

Non servono, a questo scopo, posizioni ed iniziative che parlino di fermare la guerra senza nominare la NATO o, al contrario, con miopia speculare, di superare la NATO senza citare la guerra in Ucraina, che è - e non poteva essere diversamente - al centro del prossimo vertice atlantico di Vilnius (11-12 luglio 2023).

La diplomazia popolare dal basso deve trovare momenti più focalizzati e accorti del vertice pacifista di Vienna, organizzato principalmente dall'International Peace Boureau il 10 e 11 giugno, occasione persa solo per chi si illude sulla reale funzione attiva di certe ONG subalterne che si limitano a recitare la loro parte in commedia.

A livello di mobilitazione di base, tale impegno, che abbiamo sintetizzato nella formula Sachs+Ferrajoli (nota 1), ha contemporaneamente da rilanciare o rimettere in carreggiata strumenti come la campagna internazionale per gli obiettori russi e ucraini; e in Italia il referendum e l'obiezione alle spese militari convergente con l'opzione fiscale di SEI PER LA PACE SEI PER MILLE.

Ne discutiamo su Zoom con i Disarmisti esigenti che, martedì 27 giugno alle ore 18:00, invitano alcuni testimoni diretti all'incontro di Vienna.

La riunione sarà registrata sulla piattaforma web di Radio Nuova Resistenza.

Nota 1: 

La formula Sachs+Ferrajoli è l'idea di tentare una integrazione tra l'approccio e le proposte di Jeffrey Sachs, economista USA molto noto a livello internazionale, e quelle di Luigi Ferrajoli, promotore della Costituente della Terra. Secondo Sachs potrebbe risultare decisivo, ai fini di una soluzione politica del conflitto che si combatte sul territorio ucraino, il ruolo delle "nazioni neutrali", a partire dai colossi BICS (Brasile, India, Cina e Sudafrica).

Potrebbero smuovere il segretario generale dell'ONU e quindi fare convocare quella sessione permanente dell'Assemblea a New York che prospetta Luigi Ferrajoli. Si potrebbe redigere un appello in tal senso.

Poi sarebbe anche il caso che ICAN, rete in cui è fortissimo il protagonismo femminile, non si limitasse a manifestare solo preoccupazioni. La società civile che ha coinvolto un centinaio di Stati per la proibizione delle armi nucleari è strano che non abbia niente di significativo da dire quando è in corso una guerra in cui è stato esplicitamente minacciato l'uso di esse e che vede l'escalation nucleare tra gli scenari plausibili...

ICAN dovrebbe quindi essere coinvolta nella promozione dell'appello...

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Qui di seguito una nota informativa di SEI PER LA PACE SEI PER MILLE

Dopo mesi in cui come gruppo "Sei per la pace sei per mille" abbiamo cercato una via per rendere operativo il nostro appello a partire dal lancio dello scorso 2 novembre, dopo esserci confrontati in modo continuativo come gruppo promotore, aver organizzato due incontri con il costituzionalista Francesco Pallante e due incontri rivolti a tutti i firmatari, siamo ora giunti alla conclusione che, in assenza di una normativa che consenta l'opzione fiscale del 6 per mille, non siamo in grado di attuare l'iniziativa com'era nelle nostre intenzioni.

Il momento grave ci impone tuttavia di non desistere, per cui vi proponiamo di manifestare il vostro dissenso alla politica bellica in atto nei seguenti modi:

1) L'obiezione fiscale alle spese militari.

2) Una lettera al Presidente della Repubblica per sollecitare il rispetto dell'art.11della Costituzione e l'impegno di tutte le forze a livello nazionale ed europeo per un urgente cessate il fuoco e l'avvio di un negoziato di pace.

3) Opposizione alle banche armate: https://www.nigrizia.it/notizia/banche-armate-unicredit-intesa-deutsche-bank-popolare-sondrio

Per quanto riguarda l'obiezione alle spese militari, promossa, con numerose adesioni, dai Disarmisti esigenti, dalla LOC e da WILPF Italia, si rimanda alla specifica guida https://disarmistiobiettori.webnode.it/l/obiezione2023guidapratica/ e va praticata in sede di dichiarazione dei redditi.

Tutti i gesti, dichiarati e resi pubblici, di opposizione e non collaborazione alla macchina della difesa armata, con versamenti alternativi di pace, radicati in profondi convincimenti di coscienza, vanno comunicati al centro coordinatore della campagna di via Pichi 1, Milano. La mail è:

locosm1972@libero.it

Inoltre si invita a mandare una comunicazione con indicazione dell'azione intrapresa a:

seiperlapaceseipermille@gmail.com

Si ricorda inoltre che prosegue la raccolta firme per i referendum contro la guerra e il commercio di armi.

I membri del gruppo promotore di "Sei per la pace? Sei per mille":

Alex Zanotelli

Francuccio Gesualdi

Rocco Artifoni

Luciano Benini

Ennio Cabiddu

Alfonso Navarra

Giuseppe Paschetto

Patrizia Sterpetti

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Al Presidente della Repubblica

protocollo.centrale@pec.quirinale.it

Al Presidente del Consiglio

presidente@pec.governo.it

Al Presidente del Senato

presidente@senato.it

Al Presidente della Camera

presidente.camera@pec.camera.it

Oggetto: contro la guerra, per il disarmo e la difesa nonviolenta

La situazione internazionale con il perdurare della guerra in Ucraina, la corsa al riarmo generalizzata, il rischio di catastrofe nucleare, è sempre più grave.

In particolare, per quanto riguarda il nostro Paese, la complicità istituzionale nella escalation bellica e nella militarizzazione è ampiamente oltre i confini del rispetto dell'articolo11 della Costituzione.

Per questo sollecito il rispetto della opinione maggioritaria del popolo italiano sull'interruzione delle forniture militari all'Ucraina e l'impegno di tutte le forze a livello nazionale ed europeo per un urgente cessate il fuoco e l'avvio di un negoziato di pace.

Chiedo inoltre:

1) l'istituzione del Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta;

2) il riconoscimento legislativo della facoltà dell'opzione fiscale del 6 per mille per la difesa civile, non armata e nonviolenta;

3) la destinazione delle somme derivanti dagli aumenti annuali previsti per portare le spese per la difesa al 2% del Pil in parti uguali alla difesa civile, non armata e nonviolenta e al servizio sanitario nazionale, essendo il diritto costituzionalmente riconosciuto alla salute palesemente violato dal progressivo smantellamento e sotto finanziamento di tale ambito di intervento dello Stato.

Firma:

© 2022 coalizione disarmista nonviolenta - progetto L.D.U.
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