Boicottare i mondiali di calcio in Qatar
MONDIALI DI CALCIO IN QATAR? CAMBIA CANALE!!!
Che ne pensate?
Siamo in grado di manifestare sotto qualche sede RAI (in primo luogo Roma e Milano) per avere speranze di un minimo di attenzione mediatica che lanci la proposta (la prima idea sulla iniziativa è di Ennio Cabiddu, nostro referente in Sardegna)?
APPELLO
Domenica prossima, 20 novembre, prenderà il via la Coppa del Mondo di calcio in Qatar. Ci rivolgiamo ai milioni di italiani appassionati di questo bellissimo sport per invitarli a non guardare le partite che la Rai- Servizio Pubblico trasmetterà, con un investimento di 200 milioni di euro anche dei contribuenti italiani.Guardare le partite del Mondiale in Qatar significa infatti anteporre, come vorrebbe la FIFA, la passione sportiva alle gravissime violazione dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori perpetuati nell'emirato.Non guardare ( ma anche non ascoltare ) le partite dei mondiali significa contribuire a denunciare la sistematica violazione dei dirittti umani che in Qatar, forte della Sharia, è praticamente la regola mettendo a rischio, fino alla pena di morte, qualunque comportamento considerato contro la legge islamica. Significa anche non essere complice di un regime politico e un sistema organizzativo della manifestazione che passa sopra alle migliaia di morti e di vittime di incidenti sul lavoro fra gli operai impegnati nella edificazione degli stadi mondiali. Si parla di oltre 15.000 vittime (secondo "The Guardian" 6.500 accertate)! Non stiamo proponendo di fare politica faziosa e discriminatoria contro il mondo arabo e islamico, ma di seguire l'esempio di chi, come l'ex Bayern Philip Lahm, campione del mondo nel 2014, non intende chiudere gli occhi e dare un calcio ai diritti umani: "
"I diritti umani devono avere un ruolo maggiore nell'assegnazione delle manifestazioni. Questa storia del Qatar non dovrebbe succedere di nuovo in futuro".
Cari appassionati di calcio, accogliete questo invito a cambiare canale, un piccolo sacrificio in nome di sacrosanti principi; sarà un forte messaggio alla Azienda RAI-Servizio Pubblico e un sostegno alla richiesta affinché la FIFA risarcisca con 440.milioni di dollari le famiglie delle vittime e degli infortuni sul lavoro.
QATAR E FIFA PAGHINO LE VITTIME
Manifestazione il 20 novembre sotto le sedi RAI...
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Per più info: Mondiali di calcio in Qatar: sei cose da sapere - Amnesty International Italiahttps://www.amnesty.it/mondiali-di-calcio-in-qatar-sei-cose-da-sapere/
Quella ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici migranti supersfruttati e persino non pagati è solo una delle violazioni dei diritti umani in Qatar: le autorità reprimono la libertà d'espressione, di stampa e di associazione; quello dei processi iniqui continua a essere tema di preoccupazione; le donne subiscono discriminazioni nelle leggi e nella prassi così come le persone appartenenti alla comunità Lgbtqia+.

Nuovo appello on line su petizioni24.com. L'obiettivo è rimodulato nel senso più moderato di chiedere alla RAI una informativa-avviso sui diritti umani prima delle partite. Si progetta una trasmissione alternativa, su Radio Nuova Resistenza, in concomitanza della finale del 18 dicembre (ore 15:30). Riunione organizzativa online il 23 novembre.
Spegni il mondiale in Qatar - Accendi la pace e i diritti umani (incontro organizzativo online) Mercoledì, 23 novembre⋅18:00 - 20:00
meet.google.com/iqw-tnwk-uxj
LA RAI prima di ogni partita dei mondiali informi sui diritti negati in Qatar
La RAI con un investimento di 200 milioni di soldi anche nostri trasmetterà tutte le partite dei mondiali di calcio in Qatar rendendosi complice di una manifestazione per la cui organizzazione sono stati sacrificati migliaia di lavoratori perlopiù poveri immigrati. Se aggiungiamo che nell'emirato del Qatar sono sistematicamente violati i più elementari diritti dei cittadini chiediamo alla Azienda RAI a titolo di parziale risarcimento morale di informare, prima dell'inizio della trasmissione di ciascuna delle 64 partite, il telespettatore dei tragici costi che ha comportato l'organizzazione della manifestazione voluta dalla Fifa insensibile ad ogni considerazione circa i diritti umani. Per conto nostro invitiamo tutti gli appassionati di calcio a non guardare ne ascoltare le trasmissioni delle partite.
Per sottoscrivere online la petizione promossa dai Disarmisti esigenti:
Abbiamo lanciato l'idea di una trasmissione informativa parallela e alternativa alla finale che si terrà il 18 dicembre. Contatta Ennio Cabiddu cell. 366/6535384
Ecco la scaletta che proponiamo di discutere con chi invitiamo alla organizzazione della iniziativa
SPEGNI IL MONDIALE IN QATAR - ACCENDI LA PACE E I DIRITTI UMANI
diretta da Radio Nuova Resistenza - durata 2h
1- Perchè questa trasmissione in contemporanea con la diretta Rai della finale della Coppa el mondo di calcio in Qatar
Introduzione Ennio Cabiddu dei Disarmisti esigenti
2- La violazione dei diritti socisli e umani in Qatar e il coinvolgimento nella sponsorizzazione del terrorismo
3- Il calcio come attore geopolitico
4- Riflessione sul cattivo utilizzo dei soldi pubblici da parte della RAI
5- Messa in onda delle registrazione dei testimonial
6- Interventi degli ospiti collegati in diretta
(personalità, gruppi pacifisti)
7- Conclusione di Alfonso Navarra - portavoce dei Disarmisti esigenti
Nel nostro giro ecopacifista una informazione di massima c'è ma leggere i dettagli è veramente impressionante!
https://pagineesteri.it/2022/11/17/in-evidenza/qatar-mondiali-della-vergogna/Senza contare la sperimentazione di nuove tecniche di sorveglianza:
https://www.osservatoriorepressione.info/mondiale-del-qatar-trionfo-della-videosorveglianza-dei-controlli-iper-sofisticati/Per aderire on line:
Petizioni.com - Firme -
LA RAI prima di ogni partita dei mondiali informi sui diritti negati in Qatar
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La riunione è stata sabotata da un gruppo di teppisti che si sono autodefiniti "qatarini". Si è tenuta lo stesso in modo ristretto aprendo su Google meet un altro link riservato a 10 persone che tra loro si conoscono e sono sicure della loro identità ecopacifista.
da parte di Alfonso Navarra - Disarmisti esigenti
Decisioni dell'incontro online del 23 novembre sul boicottaggio dei mondiali di calcio (molto in sintesi)
10-15 nel comitato organizzatore: i presenti nell'incontro ristretto dopo il sabotaggio. (E aggiungo: chi ha accettato di partecipare e si è perso per strada anche a causa di esso...)
Un percorso da sviluppare è l'iniziativa verso la RAI. Dobbiamo scrivere una lettera a partire dalla petizione online che deve essere ancora sottoposta per l'aumento delle sottoscrizioni.(Eventuale sit in viale Mazzini e Corso Sempione).
Marco Zinno ha già attivato il dominio spegnimondialiaccendidiritti.it come cornice in cui inserire la trasmissione e l'intera iniziativa, promossa dai Disarmisti esigentiHa lasciato la riunione prima dell'intervento di Oliviero Sorbini che ha poi proposto: oltreilmondialeaccendiidiritti.it
Abbiamo in mente un'evoluzione verso un ATENEO ARCOBALENO (da collegare anche a una web radio giovanile sulla Verde Vigna di Comiso, riprendendo la memoria della vecchia Radio Irene).
L'esigenza comunicativa proposta da Oliviero è chiara. Cioè essere più aperti, flessibili e non impositivi (lui ha usato punitivi) rispetto al comportamento delle persone. Anche se qualcosa del disgusto nel fare festa mentre altri soffrono gravi lutti va mantenuto. Faccio l'esempio del mio giovane portiere del condominio: "Buongiorno, io sono un grande appassionato di calcio ma sto boicottando questi mondiali in ogni modo".
Il concetto è che non si può fare finta di nulla, che i diritti umani sono etica universale alla base di ogni politica, che non esiste che si possa fare festa in modo irresponsabile e irrispettoso quando si sono provocate gravi sofferenze e lutti; e ad esempio vanno apprezzati gesti simbolici come quelli della nazionale tedesca che ha mostrato con le bocche tappate il rifiuto della censura imposta dalla FIFA.Quindi a noi va bene sia chi cambia canale sia chi partecipa in modo critico riflettendo sulla situazione grazie anche agli spunti e alle sollecitazioni che noi forniremo. Un altro esempio importante ce lo ha offerto la nazionale dell'Iran protestando contro il regime degli ayatollah...
Per venire incontro alla apertura verso atteggiamenti e comportamenti mantenendo però il concetto della focalizzazione sui mondiali ecco: mondialiediritti.it
La trasmissione inizierà 30 minuti prima della finale (quindi alle 15:30) e dovrà prevedere molti interventi brevi - una quarantina sui due/tre minuti (cominciando con i 10-12 del comitato organizzatore e tenendo presente l'introduzione di Cabiddu e le conclusioni di Navarra per i Disarmisti esigenti).
La scaletta più precisa si dipanerà all'interno del comitato organizzatore che si struttura con una mailing list affidata a Gianmarco Pisa.Nella mailing list proporrei anche chi ha accettato e non si è potuto collegare per vari motivi (vedi tutti gli indirizzi della presente mail). Con presenze di donne dentro questa categoria (previo loro esplicito assenso)..
Un motivo è il sabotaggio che abbiamo subito da teppisti che si sono autoproclamati "qatarini" (per il quale abbiamo dovuto riconvocarci in modo ristretto aprendo su due piedi un altro link).
La trasmissione si traduce in podcast e si propone a diverse reti di Radio.Io ho citato Radio Radicale e quelle che fanno capo alla REA.Francesco Lo Cascio le radio degli Avventisti e Radio Cento Passi di Palermo..
Per il sabotaggio che abbiamo subito si va a fare denuncia alla polizia postale. presso il seguente ufficio:
- Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C) Milano Via Moisè Loria, 74 - tel. 02/43333011
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LETTERA AL SINDACO DI VERONA DAMIANO TOMMASI
DA: "ecci2@tiscali.it"
A: "sindacovr@comune.verona.it"
INVIATO: Giovedì, 24 novembre 2022 11:26:13
OGGETTO: Richiesta collaborazione allestimento trasmissione
radiofonica sui diritti negati in Qatar
Egregio Signor Sindaco,
a nome di una associazione pacifista nonviolenta , Disarmisti
Esigenti, ci rivolgiamo a Lei, che sappiamo più che sensibile al tema
dei diritti umani, per chiederLe se può intervenire con un Suo
contributo, anche registrato, alla trasmissione radio che stiamo
allestendo per domenica 18 dicembre, giorno della finale della Coppa
del Mondo in Qatar
L'intento è quello di dare una opportunità a tanti, a cominciare
dagli appassionati di calcio, di essere partecipi di una riflessione
sulla grave e sistematica violazione dei diritti umani e dei
lavoratori che viene spavaldamente perpetuata nell'emirato. Il Qatar
comunque, dalla FIFA, ha ottenuto l'assegnazione della manifestazione
con una decisione che già da ora sta rivelando la sua gravità.
Ci rivolgiamo a Lei anche per chiederLe, alla luce dei Suoi
prestigiosi trascorsi nel mondo del calcio, se può indicarci altri
atleti, italiani me anche stranieri, disposti a trasmettere un loro
contributo sul tema.
La ringraziamo anticipatamente per quello che potrà fare e restiamo a
Sua disposizione per ogni approfondimento
Cordiali sauti
ENNIO CABIDDU 366/6535384
ALFONSO NAVARRA 340/073687
Il ruolo geopolitico del Qatar e altri libri
Qatar 2022 - I mondiali dello sfruttamento - di Riccardo Noury
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Calcio di Stato. Il Mondiale in Qatar e non solo: come lo sportwashing sta cambiando la geopolitica del pallone
di Giorgio Coluccia, Federico Giustini
- Editore: Ultra
- Collana: Ultra sport
- Data di Pubblicazione: maggio 2022
- EAN: 9788892781245
- ISBN: 8892781243
- Pagine: 248
- Formato: brossura
Descrizione del libro
Sportwashing. Dai primi mesi del 2015 questa parola inizia a comparire sui giornali britannici e americani. Viene usata per indicare un fenomeno in espansione: sfruttare lo sport per ripulire l'immagine e la reputazione di un Paese agli occhi del mondo. A coniarla è un gruppo di attivisti per i diritti umani, in occasione degli European Games in Azerbaigian. Già da anni questa tendenza aveva preso piede anche altrove, in particolar modo nel Golfo Persico, come strategico esercizio di soft power. L'esempio più eclatante è rappresentato da Qatar 2022, il primo Mondiale invernale, organizzato dall'emirato nel raggio di settanta chilometri, tra stadi avveniristici e aride dune del deserto. Al termine di un controverso processo di assegnazione e di un decennio caratterizzato dalle migliaia di morti sul lavoro nella costruzione degli impianti, si celebrerà l'evento più atteso da una nazione che nel frattempo, a Parigi, ha dato vita alla squadra dei sogni a suon di acquisti milionari. Il PSG qatariota è la risposta al Manchester City e all'opulenza calcistica degli Emirati Arabi, un testa a testa osservato dall'Arabia Saudita di Mohammed bin Salman con l'ambizione di colmare il divario rispetto ai rivali regionali e seguendo lo stesso spartito: grandi eventi, academy in patria e acquisizioni di società sportive in Europa, come accaduto con il Newcastle. In questo scenario cangiante una cosa è certa: il calcio e tutto il mondo dello sport stanno virando verso un nuovo epicentro, tra sconfinate risorse economiche e delicati equilibri geopolitici.
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Perché il Mondiale in Qatar è la prova del ruolo geopolitico del calcio - ilSole24ORE
scritto da Econopoly il 17 Novembre 2022
Il mondiale in Qatar è a tutti gli effetti un caso paradigmatico del ruolo del calcio come strumento di soft power e delle competizioni calcistiche globali come strumento per acquisire visibilità.
Il piccolo stato del Golfo, infatti, pur essendo ignoto agli osservatori più distratti, è un Paese molto importante dal punto di vista geopolitico ed economico, che ha utilizzato vari strumenti di soft power, fra i quali il calcio, per scalare le classifiche dello standing internazionale. Oggi, da nuova potenza geopolitica, utilizza il calcio per affermare questo suo nuovo status, in modo non dissimile da come fecero altri Paesi prima; come ad esempio l'Uruguay.
(A questo Paese) gli USA hanno lasciato l'incombenza di gestire l'Afghanistan, a seguito del loro ritiro. Doha è destinata a diventare sempre più strategica. L'Europa, inoltre, si rivolgerà sempre di più al gas naturale liquefatto qatariota per sostituire le fonti fossili di origine russa, ora bloccate dalle sanzioni per la guerra in Ucraina.
Altro strumento di soft powe
Non è un caso che il Qatar sia la patria di un altro grande strumento di soft power, come Al Jazeera, tv satellitare in inglese, proprio perché l'obiettivo era parlare al mondo, non solo ai Paesi del Golfo.
Difatti, a FIFA World Cup 2022, rientra all'interno di una più ampia pianificazione d'investimento governativa - la cosiddetta "Qatar National Vision 2030" - tesa a promuovere lo sviluppo sia delle strutture e dell'industria locale sia dell'apparato scolastico-educativo e del sistema sanitario, come dichiarato dal direttore delle comunicazioni del comitato organizzativo del Mondiale Fatma Al Nuaimi.
L'assegnazione del Mondiale al Qatar risale al dicembre 2010, nonostante le perplessità subito manifestate in merito alle avverse condizioni climatiche - tanto che per la prima volta nella storia si giocherà nel periodo invernale - e all'inadeguatezza del Paese ad ospitare un evento come del genere, in primis per l'assenza di stadi ed altre infrastrutture.
Il grosso problema della forza lavoro
Pertanto, serve una forza lavoro di proporzioni inimmaginabili per la costruzione di infrastrutture necessarie ad ospitare un evento come i Mondiali di calcio, in un Paese non attrezzato storicamente per farlo. La naturale conseguenza è il sorgere di questioni che esulano dal piano sportivo e che riguardano il basso salario, le pessime condizioni di lavoro e soprattutto il numero significativo di infortuni e morti sul lavoro. Un dato quest'ultimo, aggiornato a febbraio del 2021 dal Guardian, che ha raggiunto e superato i 6.500 (nel periodo tra il 2010 e il 2020) e che non può neanche essere paragonabile a quelli registrati per l'organizzazione di altri mega-eventi sportivi a partire dalle Olimpiadi di Sydney nel 2000.
Tornando ai freddi numeri, come rivelato dal Ministro delle Finanze del governo qatariota nel 2018, le spese sostenute per arrivare preparati all'appuntamento con i Mondiali del novembre 2022 è stimata in 500 milioni di euro (467 milioni di euro al cambio di oggi) spesi a settimana e sostenibili - in termini di crescente pressione fiscale - per mezzo della decisione da parte del Governo qatariota di revocare parzialmente il sussidio sulla benzina, rinviare la realizzazione di alcuni progetti e introdurre una tassa sul valore aggiunto.
Mondiale in Qatar, 15 volte più costoso di quello in Brasile
Si tratta del Mondiale più costoso di sempre - e nemmeno di poco - che dovrebbe toccare la cifra record di 220 miliardi spesi, superiore alla somma di tutte le rassegne iridate realizzate fino a quella del 2018 (e forse di tutti i Giochi Olimpici). Il confronto con il Mondiale brasiliano del 2014, secondo in classifica, è quasi impietoso: la spesa in Qatar è quasi 15 volte superiore. La cifra, esagerata, riguarda anche tutte le infrastrutture necessarie a garantire lo svolgimento dell'evento sportivo nella massima efficienza possibile. L'idea è che il Qatar non getterà al vento l'opportunità di ospitare la rassegna iridata, anche se il rischio che al termine dei Mondiali alcuni stadi rimarranno delle cattedrali nel deserto è una possibilità da non scartare.
Questo mondiale ha già fatto discutere per quasi tutti gli aspetti che lo riguardano, quasi mai finora per questioni meramente sportive. Ha destato notevole scalpore, ad esempio, anche lo "Stadio Ras Abu Aboud", rinominato "974" (prefisso telefonico del Paese), composto esclusivamente da container, in omaggio alla tradizione navigatrice e commerciale del Paese asiatico. 974 appunto sono anche il numero dei container utilizzati per la sua costruzione. Lo stadio, progettato dallo studio Fenwick Iribarren Architects, si trova nella zona portuale di Doha e verrà completamente smantellato alla fine della competizione.
Per sostenere dei costi così imponenti come quelli precedentemente indicati, non c'è da stupirsi se rispetto all'ultima edizione della Coppa del Mondo, nella campagna di Russia del 2018, il prezzo dei biglietti è sensibilmente superiore. D'altronde, scongiurato - almeno sembra e si spera - il pericolo del Covid-19, gran parte del successo economico dell'evento passerà dal ticketing.
I biglietti venduti e i prezzi
La domanda, nel solo 2022, è cresciuta in maniera significativa, come rivelato da Qatar Airways - la compagnia aerea ufficiale della Fifa World Cup Qatar 2022 - che ha dovuto lanciare una nuova campagna di pacchetti all-inclusive (volo, alloggio e biglietto per assistere all'incontro) dopo quella iniziale del settembre 2021. Secondo quanto rivelato dalla FIFA in una nota ufficiale, a meno di 100 giorni il numero di biglietti venduti era di 2,45 milioni con la bellezza di 520.532 ticket staccati solamente durante la fase di vendita organizzata dal 5 luglio al 16 agosto sulla base del principio "first come, first serve". Per quanto concerne la classifica delle vendite di biglietti per paese di residenza, sono nelle prime posizioni i tifosi residenti in Stati Uniti, Inghilterra, Arabia Saudita, Messico, Emirati Arabi Uniti, Francia, Argentina, Brasile, Germania e soprattutto Qatar; con questi ultimi che possono beneficiare di un prezzo agevolato.
Difatti, per le partite della fase a girone i residenti del Qatar possono acquistare i biglietti per la modica cifra di 40 riyal qatarioti (10 euro), ovvero il prezzo più basso per i residenti locali dalla Coppa del Mondo del 1986 in Messico.
In Qatar aumenti fino al 46%
Per assistere agli incontri della FIFA World Cup 2022, sono sensibili le differenze rispetto al Mondiale di Russia del 2018. Per assistere alla finale in programma il 18 dicembre al Lusail Stadium, l'aumento va dal +46% per la prima categoria al +30% per la seconda, mentre i biglietti più economici disponibili per i fan internazionali arrivano a 2.200 riyal del Qatar, cioè 516 euro e quindi circa 100 euro in più rispetto ai 400 euro dell'ultima volta, e infine i biglietti per i residenti locali si attestano a 750 riyal del Qatar, pari a 175 euro e decisamente superiori rispetto ai 95 visti in Russia.
In generale, la FIFA mira a generare un valore pari a 500 milioni di dollari dai diritti di ospitalità e dalla vendita dei biglietti da tutti gli otto stadi del Qatar. Un traguardo che consentirebbe alla FIFA di raggiungere l'obiettivo - stabilito dal presidente Gianni Infantino nel corso del suo intervento durante il Congresso annuale dell'organo di governo tenutosi a Doha nel marzo del 2022 - di 7 miliardi di dollari di ricavi (6,4 miliardi di euro) nel quadriennio che si concluderà con i Mondiali 2022 in Qatar.
I traguardi della FIFA
In altre parole, secondo le stime e le previsioni la FIFA potrebbe raggiungere e superare di quasi il 10% il traguardo di 6,4 miliardi di dollari fissato nel 2018 per il quadriennio successivo. Il motivo è che, sempre secondo quanto reso noto dalla FIFA, per mezzo del Mondiale in Qatar - la cui finale andrà in scena il 18 dicembre - verrà stabilito il nuovo record in termini di ricavi provenienti dai diritti di trasmissione audiovisiva. A tal proposito, non va sottovalutato neanche l'impatto dei ricavi da sponsor e marketing.
Considerati i dati ufficiali della FIFA sul montepremi del Mondiale in Qatar, si può calcolare che vincere la rassegna iridata può portare nelle casse della Federazione un ricavo complessivo di almeno 45 milioni di dollari: una cifra straordinaria di cui generalmente beneficia l'intero movimento calcistico di un Paese, specialmente in Italia.
Già la sola qualificazione alla fase a gironi regala 10 milioni di euro. A ciascuna squadra partecipante, poi, viene corrisposta una "fee" (un gettone) di presenza e ricavi in relazione al percorso compiuto. Pur venendo eliminati nella fase a gironi, gli introiti garantiti ammonterebbero a 2,5 milioni di dollari come bonus di partecipazione (2,3 milioni di euro) e 8 milioni di dollari per la fase a gironi (7,3 milioni di euro).
A questi, come per le competizioni UEFA, andrebbero poi aggiunti ulteriori ricavi in relazione al risultato con cui sono state concluse le singole partite dei gironi: con le vittorie che, naturalmente, vengono premiate maggiormente.
L'impatto sul sistema calcio Italia
A tal proposito, risulta difficile avere un'idea chiara dell'impatto che la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar possa avere nel prossimo quadriennio, dato che ci sono diverse variabili da considerare; ma quello che è certo riguarda l'assenza di una fetta importante di risorse tra premi e bonus non ottenuti, ricavi commerciali ridotti e risvolti sull'economia italiana.
Indubbiamente si tratterà di un conto salato da pagare per l'intero sistema calcio italiano che, sotto la gestione Gravina, aveva visto aumentare il proprio fatturato - nonostante l'impatto del Covid - dai 160 milioni del 2018 ai 230 del 2021.
Ad oggi, la nostra Nazionale ha un valore stimato di circa 93 milioni all'anno, dal 2023 salirà a 102, ma sarebbe potuto essere ancora più alto in caso di qualificazione alla rassegna in Qatar. Pesa certamente il fatto che quella del 2022 sarà l'edizione più ricca di tutte.
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Le nuove guerre del calcio di Marco Bellinazzo
https://www.panorama.it/news/calcio/bellinazzo-guerre-calcio-mondiale-qatar-2022
"Non provident similique sunt in culpa qui officia deserunt mollitia animi id est laborum et."
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